I richiami coinvolgono anche i brand produttori di supercar, e dopo il caso delle Lamborghini andate a fuoco, ora tocca alla Ferrari dover intervenire alla svelta. Ecco i modelli finiti sotto accusa.
Il problema dei richiami auto è sempre più presente al giorno d’oggi, e costringe i costruttori a dover intervenire ed avvisare i clienti, nei casi più gravi, di interrompere subito la guida delle vetture considerate pericolose. Ciò era accaduto lo scorso anno con le auto del gruppo Stellantis dotate degli airbag Takata, ma le cose possono prendere una brutta piega anche per i brand più amati. La Ferrari, in tal senso, ha avvisato alcuni clienti di interrompere la guida dei propri gioielli.
Sembra incredibile, ma anche a Maranello, dove viene prodotto un numero di poche migliaia di auto ogni anno, si possono commettere degli errori, costringendo il costruttore a mettere in allerta i clienti. Secondo quanto riportato dal sito web “Carscoops.com“, la Ferrari coinvolta nel caso è la 296, il modello spinto dal motore V6 biturbo Plug-In Hybrid svelato al mondo nel 2021. Andiamo a scoprire qual è la causa del richiamo e cosa c’è sotto.
Ferrari, guai per sei 296 per perdite di olio
Secondo la fonte sopracitata, la Ferrari avrebbe avvisato sei proprietari della 296 di non mettersi al volante, per via di possibili perdite d’olio. Le versioni convocate sono quattro 296 GTB dell’anno 2025 e due 296 GTS, vale a dire la versione scoperta, dell’anno 2025. La NHTSA, l’ente governativo che gestisce e disciplina la sicurezza stradale negli USA, ha fatto sapere che un dato allentato potrebbe provocare la suddetta perdita d’olio.
In questi casi, c’è il serio rischio che si scateni un incendio, ed è per questo che la casa di Maranello ha subito avvertito i proprietari di non mettersi al volante prima che il guaio non venga risolto. La Ferrari ha scoperto il problema per la prima volta ad inizio ottobre, quando due esemplari della 296, che non erano ancora stati consegnati ai clienti, hanno evidenziato il malfunzionamento. Esso ha portato all’apertura di un’indagine, sino a dover procedere al richiamo dei sei modelli coinvolti. Per il momento, il problema ha riguardato il mercato nordamericano, ma non è da escludere che possano essere coinvolti altri modelli in giro per il mondo.
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