La mobilità si sta rinnovando sempre di più, ma la chiusura della galleria per tre anni rischia di scombussolare i piani di molti.
Da un po’ di tempo a questa parte stiamo assistendo ormai alla crescita sempre più evidente delle infrastrutture che permettono di incentivare l’uso di una mobilità alternativa. Infatti sono tantissimi i cittadini che ormai hanno deciso di liberarsi dell’auto e iniziare a usare bici elettriche o monopattini.
Una scelta che naturalmente è bene che sia incentivata, in quanto dà modo di limitare sensibilmente l’inquinamento nelle grandi città. Questo è un problema che da tempo sta attanagliando molti Comuni, con le chiusure e le limitazioni che sono ormai una costanza.
Per i grandi viaggi però è evidente come le auto termiche siano ancora nettamente la soluzione migliore, soprattutto per coloro che vogliono anche visitare le città estere. Il Traforo del Monte Bianco è una delle strade più note e importanti per la mobilità europea, ma naturalmente sono necessari una serie di lavori per poterne garantire il perfetto mantenimento e ora lo stop sarà davvero molto lungo.
La Francia fa tremare l’Italia: rischio chiusura di tre anni del Traforo del Monte Bianco
Da tempo sono iniziati i lavori per poter modernizzare il Traforo del Monte Bianco e soprattutto garantirne la totale stabilità e sicurezza. Si era deciso di portare avanti un piano che avrebbe alternato l’apertura e la chiusura, in modo tale da poter dare ai cittadini la possibilità di utilizzare questa strada nei momenti di maggiore necessità.
A quanto pare le cose potrebbero cambiare, come riporta Ansa, stando alle parole del deputato dell’Alta Savoia, ovvero Xavier Roseren. Questi infatti ha sottolineato come Italia e Francia debbano scegliere tra due scenari possibili, con uno che prevede la chiusura totale a partire dal 2030. Dunque ora sul tavolo ci sono due soluzioni.
La prima è continuare con questo piano quindicennale, con apertura di sei mesi e altrettanti di chiusura, l’alternativa è invece quella di una chiusura totale per tre anni e mezzo senza interruzione, per completare il prima possibile i lavori, ma interrompendo in modo deciso i collegamenti. Non è una decisione facile, ma a breve si dovrà dare una risposta definitiva, perché si tratta pur sempre di una delle strade e delle gallerie più sfruttate in Europa.
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