Il colosso tedesco sta attraversando un’altra fase di riassetto, a causa anche della crisi del full electric. Ecco cosa accadrà a Volskwagen, Porsche e Bugatti.
Con uno slancio di estremo ottimismo il Gruppo Volkswagen ha deciso di lanciarsi nella tecnologia elettrica. Una scelta che si è rivelata sbagliata, ma nata a seguito dello scandalo del dieselgate. Per una immagine più green i vertici della Casa di Wolfsburg hanno deciso che avrebbero dotato di motori elettrici alcune delle sue regine più amate.
A pagare le conseguenze più pesanti sono stati Porsche e Audi che hanno iniziato una politica di tagli sul lavoro. A partire dal 1° gennaio del 2026 il nuovo amministratore delegato della Casa di Stoccarda sarà Michael Leiters che sostituirà Oliver Blume, dopo 10 anni. Il 54enne Leiters ha ricoperto ruoli di responsabilità per dei progetti importanti della Porsche in passato, come la Macan, per poi accettare l’offerta della Ferrari con il ruolo di Chief Technology Officer nel 2013.
Dopo una brillante esperienza a Maranello, durata quasi 10 anni, nel 2022 è diventato il CEO della McLaren. Il marchio di Woking è tornato grande in F1, avendo anche delle ricadute importanti sulla gamma stradale. Sotto la guida di Leiters sono state lanciate sul mercato la 750S e l’Artura, la prima ibrida plug-in della Casa britannico. Dopo una carriera fatta di successi, nell’industria dell’automotive, Leiters tornerà all’ovile.
Nuova strategia per Porsche
Oliver Blume continuerà a ricoprire la carica di CEO del Gruppo Volkswagen, dopo aver aperto la strada ad anni finanziari da record. “Oliver Blume si è assunto grandi responsabilità in tempi difficili e ha gestito con successo l’azienda. Il Consiglio di Sorveglianza di Porsche AG desidera ringraziare il Dr. Blume per il suo forte impegno”, ha annunciato Wolfgang Porsche, figlio di Ferdinand.
Dopo i flop elettrici, per Porsche si prevedono importanti cambianti. Inoltre, la Rimac vorrebbe ottenere il 45% della partecipazione della Porsche nella Bugatti, arrivando a detenere il pieno controllo del prestigioso brand transalpino. Sul piatto 1 miliardo di euro che fa molto comodo a tutte le parti in causa.
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