Una nuova batteria che è in fase di sviluppo sta per svoltare il mondo delle auto elettriche con quasi 5 mila km di autonomia. Andiamo a scoprire i particolari su questa novità.
Stanno per scattare gli incentivi statali che potrebbero dare una spinta in Italia alla vendita delle auto elettriche, in quello che è forse il momento peggiore della storia per tale tecnologia. Al momento, infatti, la quota di mercato nel nostro paese fatica a toccare quota 6%, il che significa che più del 90% degli italiani non ha mai mostrato interesse per questa tecnologia, per svariate motivazioni.
Oltre ad un prezzo di mercato che è indubbiamente più alto rispetto a quello dei modelli termici ed ibridi, le auto elettriche sono fortemente limitate da un’autonomia molto ridotta, che difficilmente, in media, va oltre i 400 km da poter percorrere tra una carica e l’altra. Ancora una volta, tuttavia, c’è l’Asia a voler cambiare le carte in tavola, con una nuova tecnologia che è in fase di sviluppo e che promette di offrire un prodotto che possa sovvertire i valori in campo..
Auto elettriche, la batteria coreana da 4.800 km di autonomia
Un team di ricercatori dell’Università Pohang POSTECH di Sogang, in Corea del Sud, ha annunciato lo sviluppo di una batteria con la possibilità di garantire 4.800 km di autonomia, un qualcosa che andrebbe a cambiare per sempre il mondo delle auto elettriche. La differenza arriverebbe da un nuovo anodo di silicio stabilizzato da un particolare tipo di agglutinante polimerico caricato. In questo modo, si può raggiungere un risultato a dir poco eccezionale come quello che vi abbiamo riportato in alto.
Qui verrebbe sfruttato il silicio al posto della grafica per gli anodi delle batterie agli ioni di litio, e la differenza verrebbe dal fatto che questo materiale consente di ottenere una densità energetica di circa 10 volte superiore. Tuttavia, in molti sono scettici di fronte ad un’autonomia di questo livello, ma i ricercatori coreani parlano chiaro. Si potranno percorrere qualcosa come quasi 5.000 km tra una carica e l’altra, anche se i risultati sono ancora sperimentali. Lo sviluppo prosegue, e c’è tanto ottimismo in questa nuova tecnologia che potrebbe cambiare davvero il mondo dell’elettrico.
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