Il costo dell’autostrada continua ad aumentare da diversi anni e ora arriva la nuova mazzata per gli italiani.
Le spese quando si viaggia in auto stanno diventando sempre più pressati ormai da tanto tempo. Non è semplice infatti gestire tutte i costi che stanno aumentando a dismisure, come quello che riguarda il pedaggio autostradale, ormai un incubo da tanto tempo.
Da diverso tempo ci si auspica il passaggio a una mobilità che posa puntare sempre di più sul sistema della Vignette. Una soluzione che in tante nazioni ha dato i suoi frutti, risultando sicuramente molto più pratico rispetto al pedaggio, con l’autostrada che deve cercare di rinnovarsi.
Per il prossimo futuro si parla della possibilità di adeguare il costo del pedaggio in base alle spese che le società attuano in una determinata tratta. Questo dunque dovrebbe in qualche modo comportare una riduzione dei costi, almeno sul lungo periodo, ma non è ancora chiaro, anche perché di recente è arrivata una sentenza che non rappresenta di certo una bella notizia per gli italiani.
Aumento dei pedaggi autostradali: ecco cosa dice la Corte Costituzionale
Tra il 2020 e il 2023 la Consulta aveva dichiarato illegittimi gli aumenti del prezzo del pedaggio autostradale. Una decisione legata sicuramente anche a una situazione complessa come quella che si era generata dopo il Covid, con la sospensione che era dipesa anche dalla necessità di capire come sarebbero stati distribuiti i fondi del PNRR.
A quanto pare non si trattò di un qualcosa di lecito. Oggi infatti i giudici della Corte Costituzionale hanno ribaltato completamente la sentenza, sottolineando come il legislatore avrebbe unilateralmente alterato un rapporto contrattuale. Ecco dunque come ne avrebbe modificato l’equilibrio tra lo Stato e i concessionari, il che avrebbe messo a rischio la continuità amministrativa, oltre che la libertà di impresa e il buon andamento delle autostrade.
Dunque non è possibile vietare, anche solo per un periodo l’aumento dei pedaggi. Le autostrade infatti sono costrette a una serie di costanti investimenti e non di sola manutenzione ordinaria, dunque le spese sono sempre elevate. Non è dunque da escludere che ci potranno essere dei pesanti rincari nel breve periodo, altrimenti si cercherà di allungare il periodo di concessione per rientrare della spese. Una decisione che però arriva sicuramente in un periodo dove gli esborsi degli italiani sono già molto ingenti.
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