Il gruppo Stellantis ha appena preso una decisione che pare essere direttamente legata ai dazi doganali imposti da Donald Trump. Ecco cosa è appena emerso, la scelta causa molte polemiche.
Il mercato degli Stati Uniti d’America è il più importante in assoluto per tutti i marchi automobilistici, che hanno grandi interessi oltreoceano. In tal senso, ha fatto non poco rumore l’ultima mossa del gruppo Stellantis, sempre al centro di polemiche da qualche anno a questa parte. Il colosso di John Elkann, che a fine primavera ha nominato Antonio Filosa come nuovo CEO, ha infatti preso una decisione che non è passata inosservata.
Il tutto è legato ai dazi doganali imposti da Donald Trump, che penalizzano i costruttori che producono fuori dai confini degli USA e che importano le auto, i quali sono andati ad aggiungersi ad una crisi già ben nota che ha colpito il settore automotive. Stellantis è stata “pizzicata” da un noto sindacato, che ha smascherato quanto deciso dal gruppo automobilistico.
Stellantis, la produzione di Jeep passa dal Canada agli USA
Il sindacato canadese Unifor ha diffuso una notizia da non sottovalutare nelle ultime ore, e che è destinata a far discutere. Nello specifico, la produzione di Jeep che avveniva in Canada sarà spostata negli USA, nello stato dell’Illinois. Il gruppo aveva promesso che l’assemblaggio dei veicoli sarebbe avvenuto a Brampton, in Canada, ma il sindacato sopracitato ha invece rivelato la verità su ciò che accadrà, lasciando a piedi i lavoratori dell’Ontario.
La produzione nello stabilimento Jeep era stata fermata già nel maggio del 2024, a causa di un costoso lavoro di conversione in vista della produzione di veicoli elettrici ed a benzina. Al contrario di quanto era stato promesso, Stellantis riavvierà la produzione, ma lo farà negli USA, una sorta di tradimento a quanto era stato annunciato ai dipendenti canadesi. Il tutto si lega ad un piano di investimento di 13 miliardi di dollari approntato per produrre negli Stati Uniti.
In questo modo, si amplierà la produzione nel paese del 50% rispetto ad oggi nei prossimi quattro anni. Il tutto è stato deciso subito dopo la comunicazione di un funzionario del Dipartimento del Commercio USA. Quest’ultimo ha detto che l’obiettivo di Donald Trump è quello di cancellare la produzione di auto in Canada e di spostare tutto negli USA. In sostanza, Stellantis ha colto la palla al balzo, cedendo immediatamente ad una sorta di ricatto. Ed i sindacati non l’hanno presa affatto bene.
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