Non basta una crisi devastante a mettere in ginocchio la Nissan ed i suoi dipendenti, ora arriva anche un grave problema tecnico per alcune auto. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.
Tra i costruttori che hanno subito maggiormente l’effetto della crisi del settore automotive spicca la Nissan, un vero e proprio gigante delle quattro ruote, sommerso dai debiti e dalle difficoltà. Al giorno d’oggi, la casa giapponese sta organizzando un programma di ristrutturazione, che comporta il taglio di migliaia di posti di lavoro.
Di recente, sono stati chiusi due storici studi di design, uno a San Diego, in California, ed uno situato a San Paolo, in Brasile, una grande perdita per il marchio, che sta operando chiusure a gogo. La Nissan dovrà ora affrontare anche la sarabanda dei richiami, a causa di un problema molto serio che getta ombre anche sulla sicurezza dei veicoli della casa giapponese.
Va detto che l’affidabilità è un tema molto delicato per tutti i brand al giorno d’oggi, e che i richiami sono ormai all’ordine del giorno. In ogni caso, per un marchio già in grave difficoltà, una campagna di richiamo comporta gravi danni economici e di immagine, gettando inoltre ulteriori dubbi sulla sicurezza di alcuni veicoli elettrici. Andiamo a scoprire, nei dettagli, qual è l’auto coinvolta e per quale motivo è corsa contro il tempo per evitare guai seri.
Nissan, richiamata l’elettrica Leaf per rischio incendio
Secondo quanto riportato dal sito web “Autoevolution.com“, una fonte solitamente più che affidabile su questo genere di tematiche, la Nissan dovrà procedere al richiamo dell’elettrica Leaf, in particolare negli esemplari prodotti tra il 2021 ed il 2022. La campagna è stata avviata dalla divisione North America della casa giapponese, e per il momento riguarda solamente i modelli circolanti tra USA e Canada, ma non quelli presenti dalle nostre parti. Da questo punto di vista, i proprietari europei possono tirare un bel sospiro di sollievo.
Il problema riguarda le Nissan Leaf dotate di una porta di ricarica rapida di livello 3 e che possiedono batterie agli ioni di litio che, a contatto con tali caricatori, potrebbero andare a surriscaldarsi. Nel caso in cui il surriscaldamento fosse eccessivo, c’è il serio rischio che le auto vadano in fiamme, ed è proprio la fase di ricarica il momento più critico. Le batterie sospese sono state prodotte dalla Automotive Energy Supply Corporation, frutto di una joint venture tra la casa giapponese e la Tokin Corporation. Occorrerà intervenire in fretta per far sì che il rischio di incendio venga limitato.
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