In molti si domandando quale potrebbe essere il prossimo carburante, quello che dominerà la scena in futuro. Spunta un’alternativa che nessuno, in passato, aveva mai pensato di poter calcolare, ecco di quale si tratta.
Si fa un gran parlare, in questi anni, del futuro del mercato dell’auto e di quali tecnologie lo influenzeranno, in un momento in cui l’elettrico sembra aver perduto credibilità. I costruttori stanno operando pressioni sull’Europa, affinché venga eliminato il ban ai motori termici previsto per il 2035. Nessuno vuole rinunciare alla benzina, ed una soluzione potrebbe arrivare dai bio-carburanti o dall’ibrido, ma immaginare un futuro solo elettrico è a dir poco utopistico.
Guardando alla sola Italia, la quota di mercato delle BEV è di poco superiore al 5%, ed una delle possibilità è quella di puntare alla riduzione o alla cancellazione delle emissioni inquinanti con altri metodi, non solo dell’elettrico. Una clamorosa soluzione è attualmente in fase di studio, e vi assicuriamo che si tratta di un qualcosa di mai pensato prima. Andiamo a scoprire di cosa si tratta, ne resterete totalmente stupefatti.
Carburante, le auto del futuro e l’assurda strada della ruggine
Si parla di un nuovo “carburante” in grado di spingere le auto del futuro, vale a dire la ruggine, quella che spesso si trova sulle vetture abbandonate o sui fondali marini, su navi che si sono inabissate. Questa soluzione potrebbe essere usata anche sui veicoli ad idrogeno, che potrebbero essere così spinte da un’energia più facile da immagazzinare e rilasciare in maniera pratica ed economica.
Come spiegato sul sito web “Motorisumotori.it“, ad essere utilizzata non sarebbe la ruggine friabile e di colore arancione che tanto conosciamo, ma una soluzione dal colore più verde, che si crea nelle acque salate, oltre che in zone in cui non c’è sostanzialmente ossigeno. A studiarla sono gli scienziati del MANA, vale a dire un centro giapponese che si occupa della nanoarchitettura dei materiali. Essi hanno scoperto che, se trattata mediante una soluzione di cloruro di rame, questa ruggine di colore verde può assumere potenzialità strabilianti.
In questo modo, infatti, la ruggine diventa un catalizzatore che può liberare l’idrogeno dal boroidruro di sodio quando è a contatto con l’acqua. Questa ruggine, nel corso delle prove svolte nei laboratori, ha quasi pareggiato i risultati ottenuti con i ben più costosi catalizzatori di platino. Potrebbe dunque nascere tutto dall’utilizzo di acciaio ed acqua di mare, producendo catalizzatori su larga scala con costi molto più bassi.
- Ferrari smascherata dall’ex, che figuraccia: ecco la verità sulla SF-25 - 4 Dicembre 2025
- La Lamborghini venuta dal futuro: design da Ferrari e dettagli unici - 4 Dicembre 2025
- La Fiat che monta un motore BMW: ha il fisico da citycar e il cuore di una premium - 4 Dicembre 2025