Prosegue la tensione all’interno del gruppo Stellantis, ed ora scattano anche 50 licenziamenti che non miglioreranno il clima. Ecco il motivo della decisione che è stata presa e come si evolverà la situazione.
Il gruppo Stellantis è finito nell’occhio del ciclone in queste ultime ore, a seguito di alcune indiscrezioni che sono circolate a mezzo stampa. Secondo quanto emerso, il gruppo di John Elkann vorrebbe cedere la Maserati ad investitori arabi, oltre all’Alfa Romeo ed allo stabilimento produttivo di Cassino, nel Lazio. I protagonisti della trattativa, che arrivano dagli Emirati Arabi Uniti, sono interessati solo alla casa del Tridente, ma il gruppo vuole inserire nella vendita anche il Biscione ed il sito di produzione in provincia di Frosinone.
Dunque, altri pezzi di storia del nostro automotive rischiano di andare perduti per sempre, ed è chiaro che le polemiche siano all’ordine del giorno in situazioni di questo tipo. Come se non bastasse, Stellantis ha proceduto ad altre decine di licenziamenti, un modus operandi a cui ormai in Italia siamo abituati. Andiamo a scoprire i dettagli sulle decisioni prese, che sono destinate a generare altre furiose polemiche nei prossimi giorni.
Stellantis, licenziati 50 lavoratori dell’indotto a Melfi
Secondo quanto emerso, Stellantis avrebbe licenziato 50 lavoratori dell’indotto nello stabilimento di Melfi, situato in Basilicata. Le aziende Las ed Lgs, che si occupano di logistica, hanno rifiutato, nel corso di un incontro in regione, una proposta di rinnovo del regime di cassa integrazione, che avrebbe dovuto prorogarla sino al 31 di dicembre prossimo. Durante il Tavolo convocato in regione, la posizione delle aziende è stata presentata dal consulente aziendale, ed erano presenti anche sindacalisti e cariche politiche di una certa rilevanza.
L’assessore regionale Francesco Cupparo ha reso nota la richiesta al Ministero del Lavoro di altri 13 milioni di euro da destinare alla cassa integrazione nelle aree di crisi complessa. Alle aziende sopracitate è stato chiesto di consentire ai dipendenti in mano agli ammortizzatori sociali di prendere parte ai corsi dell’Avviso Pubblico sulla riconversione professionale. Inoltre, sarebbe stata. loro assicurata la continuità degli strumenti di sostegno economico.
Cupparo, una volta appresa la volontà delle aziende e dei lavoratori di non accettare la cassa integrazione, ha fatto sapere di voler informare Stellantis sul dà farsi, ma anche di proporre un bacino di prelazione per i lavoratori protagonisti. Il licenziamento dei lavoratori è una nuova, pesantissima tegola, ed il tempo di intervenire è ormai arrivato, per il bene dei dipendenti.
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