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Tanto rumore per nulla? La novità europea per salvare l’auto non convince: c’è un problema

Bruxelles non convince reportmotori.it
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Bruxelles punta su un’idea di auto che non riesce a convincere e l’Italia chiede libertà di scelta tecnologica.

Il mercato europeo delle auto elettriche potrebbe avere presto una nuova protagonista. La Commissione europea ha annunciato l’arrivo di una piccola vettura a batteria dal prezzo contenuto, stimato tra i 15 e i 20 mila euro. Una mossa che promette di scuotere un settore alle prese con vendite in difficoltà e prezzi spesso proibitivi per molte famiglie.

Bruxelles non convince
Bruxelles non convince reportmotori.it

L’annuncio arriva dal vicepresidente esecutivo Stéphane Séjourné durante il Consiglio Competitività di Bruxelles. L’idea è presto detta: convincere i costruttori europei a realizzare piccole auto elettriche accessibili, sfruttando l’iniziativa “Small Affordable Cars”. Séjourné è convinto che questo progetto possa rilanciare la domanda e dare una scossa alla produzione continentale, in un momento dove l’industria automobilistica europea fatica a tenere il passo con la concorrenza.

Un modello che viene da lontano

Il progetto prende ispirazione dalle kei car giapponesi, quelle utilitarie compatte che hanno conquistato il Sol Levante grazie alle dimensioni ridotte e ai costi contenuti. Non è una novità assoluta: già l’ex amministratore delegato di Renault Luca de Meo e John Elkann di Stellantis avevano proposto qualcosa di simile. Ora però l’Europa sembra decisa a trasformare l’idea in realtà, spinta dall’urgenza di rispondere alla crescente pressione competitiva.

Bruxelles non convince
Kei Car Suzuki (Suzuki) reportmotori.it

Il Piano d’Azione di marzo 2025 ha messo nero su bianco la strategia comunitaria. L’obiettivo è quello di creare una gamma di vetture elettriche piccole e competitive che possa attrarre una fetta più ampia di consumatori. Il tutto per rispondere all’urgenza emersa durante il terzo Dialogo Strategico del 12 settembre scorso, dove è stata sottolineata la necessità di agire rapidamente.

Ma c’è un ostacolo importante che potrebbe far deragliare tutto il progetto. Il governo italiano, pur apprezzando l’iniziativa attraverso le parole del ministro Adolfo Urso, ha sollevato una questione non trascurabile. Secondo Roma, la piccola auto accessibile non dovrebbe essere necessariamente elettrica. Urso sostiene l’idea di una “nuova categoria di utilitarie”, purché inserita in una revisione più ampia del Green Deal basata su libertà e neutralità tecnologica.

Il prezzo annunciato di 15-20 mila euro rappresenta comunque una svolta rispetto ai listini attuali delle elettriche. Oggi, anche con gli incentivi governativi disponibili in diversi paesi, poche vetture a batteria riescono a scendere sotto questa soglia. Se il progetto dovesse andare in porto, potrebbe davvero democratizzare l’accesso alla mobilità elettrica per milioni di automobilisti europei.

Resta da vedere come i costruttori europei reagiranno concretamente all’invito di Bruxelles. Produrre auto elettriche economiche significa accettare margini ridotti, in un momento già difficile per l’industria automobilistica continentale.

Le vendite di auto elettriche hanno rallentato in diversi mercati, mentre la concorrenza asiatica continua a proporre modelli sempre più competitivi e accessibili. La piccola E-Car potrebbe essere la risposta che l’Europa stava cercando, sempre che riesca a superare le resistenze interne e le sfide industriali.

Scritto da Antonio Pinter

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