Prezzo del carburante, arriva la decisione definitiva per diesel e benzina: che terremoto, da non credere quello che sta succedendo.
Il prezzo della benzina è da sempre oggetto di grande dibattito. Come noto, è spesso soggetto a forti variazioni, ed è particolarmente sensibile a quelli che sono gli eventi politici,sociali ed economici che accadono a livello internazionale e che fanno oscillare rapidamente la valutazioni.
Questa volta, però, a fare notizia non sono le oscillazioni di prezzo, ma le accuse mosse a carico di alcuni dei maggiori colossi del settore, che sono stati sanzionati con una pesante multa. Una vera stangata, che sta facendo discutere e che porta ancora una volta la lente d’ingrandimento su quelle che sono le dinamiche dietro ai distributori e ai prezzi della benzina, e su come si arrivi a quel tanto contestato prezzo finale che gli automobilisti si trovano a dover pagare quando vanno a fare il pieno.
Antitrust, maxi sanzione: multa da oltre 900 milioni
L’Antitrust ha sanzionato Eni, Esso, Ip, Q8, Saras e Tamoil con l’accusa di intesa restrittiva della concorrenza, e la cifra è davvero da capogiro: ben 936 milioni di euro nel complessivo. Secondo quanto si legge sul portale InMoto, l’istruttoria è stata avviata dopo che una delle aziende ha segnalato che gli operatori petroliferi averebbero concordato il valore della componente bio inserita nel costo del carburante. L’autorità ha giudicato questa intesa come lesiva della concorrenza nella vendita del carburante per autotrazione.
Nello specifico, le sanzioni sono state di 336.214.660 euro per Eni, 129.363.561 euro per Esso, 163.669.804 euro per Ip, 172.592.363 euro per Q8, 43.788.944 euro per e 91.029.755 euro per Tamoil. La componente bio è passata dai 20 euro al mc del 2020, quando è stata inserita, a circa 60 euro al mc del 2023.
La decisione non ha trovato d’accordo le compagnie, che intendono difendersi nelle sedi opportune e provare la correttezza delle loro azioni. Q8 si è detta sorpresa della decisione e ha assicurato la correttezza del proprio operato “nel pieno rispetto della normativa vigente, compresa la disciplina in materia concorrenziale e di tutela del consumatore, nonché ai più alti standard di etica commerciale”. Eni parla nel comunicato di “ricostruzione artificiosa” del garante, che non avrebbe tenuto conto delle logicxhe di mercato travisando i fatti. ”Sia l’Eni sia gli altri operatori hanno sempre agito in autonomia e spesso in disallineamento.”.
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