In Francia la Renault è il marchio di punta nel mondo delle auto, ma non sarà la sua unica produzione.
Nel corso degli anni sono ben pochi i marchi che hanno dimostrato di poter tenere testa a un mito assoluto come la Renault. La casa francese infatti si è imposto a livello internazionale con una serie di eccellenti modelli, riuscendo a essere parte integrante di un gran numero di settori.
Le utilitarie da sempre sono il punto di forza della Renault, con il colosso transalpino che con Twingo e Clio si è imposto a livello internazionale come poche altre. Non ci si deve dimenticare però anche il ruolo di punta che ha meritato di avere negli anni nel settore del motorsport, diventando determinante per le vittorie di Benetton e Red Bull.
Inoltre è arrivato anche lo storico successo con il marchio personale nel 2005 e nel 2006, con la mitica doppietta di Fernando Alonso. Il problema è che ora diventa necessario trovare anche quelle che sono delle soluzioni alternative, non fermandosi infatti solo alle auto, perché il periodo storico sembra imporre anche delle novità poco gradite ai più.
Renault pronta per i droni: l’azienda si divide
Purtroppo stiamo vivendo degli anni dove la parola “guerra” non è più letta solo nei libri di storia, ma mai come in questo periodo si è vicini a vivere queste tragedie sulla nostra pelle. La situazione si fa tragica quando sono le grandi aziende automobilistiche che devono produrre materiale bellico, come sta accadendo in Germania, ma ora anche la Francia sembra varare delle idee in questa direzione.
Lo si vede dal fatto che potrebbe esserci un ingresso della Renault nel comparto della Difesa della Francia. In un primo tempo la produzione di droni avrebbe dovuto avvenire in Ucraina, ma ora la Renault sembra mettere in considerazione il fatto di avanzare la produzione direttamente in Francia, nella sede centrale.
Queste sono le indiscrezioni che giungono direttamente dall’Agence France-Presse, con queste discussioni che stanno andando avanti da mesi tra Renault e il ministero delle Forze Armate. L’azienda però è divisa, perché da un alto vi sono importanti sviluppi economici, dettaglio non da poco vista la condizione del mercato delle auto, ma dall’altro non vi è interesse nel virare la produzione dalle auto al comparto bellico, dunque tutto è ancora in divenire.
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