C’è un’Alfa Romeo che sembra una Ferrari e il progetto fa già furore sul web. Ve la mostriamo nei dettagli.
Sotto l’ombrello Stellantis, Alfa Romeo e Maserati marciano separate ma colpiscono unite: in Europa Alfa riparte grazie alla Junior; negli Stati Uniti il calo delle vendite pesa ma la rotta non cambia. Sta infatti arrivando la nuova Stelvio, erede della Giulia. Si tratta di un SUV più grande mirato al Nord America.
Ma questi sono piani commerciali; il pubblico chiede anche emozione, una sportiva più raggiungibile della 33 Stradale. È qui che entrano in scena i render: idee che fanno discutere, spostano l’attenzione e tengono alta la temperatura emotiva. La 4T di cui si parla non è un annuncio; è un esercizio che accende i riflettori sul tema giusto.
Alfa Romeo 4T: il render che fa parlare
Il profilo car.design.trends rilancia la proposta del designer Gabriel Naretto, alias “gabriel_nare”: reduce dagli esercizi con una Polestar rialzata immaginaria, oggi mette a fuoco una coupé Alfa battezzata 4T. L’idea è prendere la memoria del marchio e portarla avanti con un linguaggio nuovo; fuori e dentro. Naretto la definisce uno studio che riprende in mano il vecchio Disco Volante 1952 e le BAT degli anni Cinquanta. Sculture futuribili e contemporanee che potrebbero diventare realtà.
Le scelte stilistiche sono incisive: nero profondo, silhouette affilata; chiaro il richiamo all’SR‑71 Blackbird. Le superfici sembrano generare vortici; l’impatto è da velivolo più che da GT. Dettagli di marca: DRL ambrati a trifoglio come richiamo alla Quadrifoglio; tettuccio a bolla con atmosfera da cockpit fumettoso. Niente cofano lungo da motore anteriore; l’impostazione è centrale, con un grande scarico che emerge prepotente dal lunotto.
Volumi scavati, deviatori, soluzioni da galleria del vento; è un modello più da pista che che da vialoni cittadini. Il risultato tiene insieme identità e funzione: proporzioni Alfa, lessico aerodinamico aggressivo. Insomma, si strizza l’occhio alla 33 Stradale, ma solo per immaginare nello stesso tempo un posizionamento più terreno, almeno nello spirito.
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Stellantis lavora per piattaforme e know‑how condivisi; è la strada per velocità a costi sostenibili. Solo se le vetture normali continueranno a fare numeri sul mercato, una sportiva potrà entrare in programma. Per ora non c’è scheda tecnica né piani: solo un render riuscito; un assist al dibattito su cosa debba essere oggi una coupé di Arese.
C’è un po’ di “Ferrari”? Forse, ma è più una percezione che una parentela. Il punto è un altro: ricordare che, oltre ai SUV e ai numeri, il marchio vive di desideri ben disegnati. Per ora la 4T serve a questo: alimentare la conversazione; tenere accesa la scintilla.
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