John Elkann è tra i più noti manager e imprenditori al mondo, ma ora i 4 miliardi dall’Italia saranno investiti all’estero.
Tra i personaggi più conosciuti nell’intero panorama industriale italiano vi è senza ombra di dubbio la figura di John Elkann. Siamo di fronte a un uomo che sta cercando di risollevare le sorti del Gruppo Stellantis, con questo colosso che nel 2024 non ha di certo vissuto quello che si può definire come il miglior anno della propria storia.
Non è un caso infatti come si sia deciso di rinnovare l’assetto dirigenziale, partendo dal ruolo di CEO che è ricoperto ora da Antonio Filosa e non più da Carlos Tavares. Una scelta per poter interrompere quella scia di perdita sul mercato derivate da una serie di decisioni abbastanza discutibili sul mercato elettrico.
Allo stesso modo Elkann ha cercato di dare vita a delle importanti innovazioni anche nella propria holding di Exor, con alcune importanti operazioni. Lo si vede per esempio con la decisione di vendere alcune quote della Ferrari e di recente si è conclusa l’operazione per la cessione di Iveco a Tata. I ricavi complessivi sono di ben 4,1 miliardi di euro, ma ora dove vorrà investirli Elkann?
4,1 miliardi per Elkann: ecco dove li investirà
Negli ultimi mesi è cresciuta sensibilmente la liquidità nelle mani di John Elkann e della sua holding Exor. Un cambiamento radicale rispetto al passato, in quanto ora si ha ben 4,1 miliardi di euro da investire, con questa che è stata definita come una significativa opportunità di investimento.
Ci sono ben pochi dubbi sul fatto che Elkann avrà la possibilità di investire gran parte del ricavato per poter far crescere la propria azienda. Il valore patrimoniale lordo di Exor è di 40 miliardi di euro, mentre per quanto riguarda quello netto siamo sui 36 miliardi.
Exor sta pensando di investire in nuove società, con un occhio di riguardo che sarà sicuramente rivolto verso il settore dell’healthcare, ma anche della tecnologia e dei beni di lusso. Per il momento non ci sono ancora delle trattative apertamente dichiarate, anche se è difficile credere che non ci siano già dei nomi sul banco di Elkann. Ciò che però sembra certo è che i soldi derivati da Ferrari e Iveco, due orgogli italiani, in gran parte saranno investiti all’estero.
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