Prosegue la crisi senza sosta del settore automotive, ed ora c’è un nuovo gigante in grave crisi. Ecco cosa è accaduto e per quale motivo la produzione è ferma e si rischiano tanti posti di lavoro.
In quello che è un periodo nero per il mondo delle quattro ruote, sono in costante aumento i gruppi automobilistici sommersi dalla crisi, e con poche possibilità di uscirne in maniera rapida ed indolore. Nel nostro paese, assistiamo alle gravi difficoltà in cui è incappato il gruppo Stellantis, con una produzione che nel 2025 rischia di non arrivare neanche a 400.000 unità in Italia, tra auto e veicoli commerciali.
La crisi però va ben oltre i confini nostrani, ed ha colpito di recente un vero e proprio gigante del settore, direttamente nel Regno Unito. Parliamo del gruppo Jaguar Land Rover, che è parte del gigante indiano Tata Motors, quest’ultimo acquirente di Iveco dopo la vendita avvenuta in estate per parte di Exor. A differenza di altre volte, nel caso del gruppo JLR la crisi non è stata causata da un repentino calo delle vendite, ma di un attacco hacker avvenuto due settimane fa. I danni prodotti sono infatti enormi, e migliaia di posti di lavoro sono a rischio.
Jaguar Land Rover, attacco hacker blocca tutta la produzione
Il primo di settembre scorso, i concessionario del gruppo Jaguar Land Rover hanno avuto problemi nella registrazione delle auto dei clienti, ritrovandosi del tutto bloccati durante questa procedura. L’anomalia ha destato sospetti ed ha subito portato a contattare i vertici del gruppo, i quali hanno deciso di spegnere in via preventiva i propri sistemi digitali. L’attacco hacker è stato rivendicato dal gruppo Scattered Lapsus Hunters, che già avevano colpito anche altri colossi dell’industria.
Il problema è che, nonostante si tratti di un attacco ordito ormai due settimane fa, non è ancora stata trovata una soluzione. La produzione di Jaguar Land Rover è infatti ferma in tutto il mondo, dopo che inizialmente era stata fermata solamente in tre stabilimenti oltremanica. In un pianeta interconnesso come quello di oggi, un attacco hacker può evidentemente avere delle conseguenze devastanti.
Ovviamente, uno stop così prolungato ha conseguenze devastanti sull’immagine ed i conti del gruppo, con migliaia di lavoratori che vedrebbero la loro occupazione a serio rischio. Nello specifico, i sindacati ed alcuni politici starebbero già facendo pressioni sul Governo, affinché possa attivare rapidamente l’accesso alla cassa integrazione, così da tutelare, almeno parzialmente, i dipendenti del gruppo.
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