La Ferrari ha nel colore rosso un aspetto iconico e ora è tempo di fare chiarezza sulla motivazione.
Il Cavallino Rampante è da anni uno dei marchi più longevi e straordinari nel mondo dei motori, con la Ferrari che ha dimostrato di sapersi imporre a livello internazionale come poche altre. La Ferrari infatti è il colosso che ha conquistato il maggior numero di titoli mondiali, sia per quanto riguarda la classifica piloti che quella costruttori.
In questa stagione non sono di certo arrivati i risultati sperati dalla tifoseria, considerando come si erano sbandierati ipotetiche vittorie del titolo Mondiale. La Rossa però non ci è andata nemmeno vicina e non si deve pensare che sia la seconda scuderia, come direbbe la classifica costruttori.
La differenza rispetto a Red Bull e Mercedes è che, nonostante le difficoltà, Lewis Hamilton riesce a portare a casa un po’ di piazzamenti e punti, a differenza di Tsunoda e Antonelli davvero deludenti. Il Rosso della Ferrari rimane però quel colore che è impresso nel cuore e negli occhi degli appassionati, ma non tutti sanno come mai si sia scelto questa colorazione.
Ferrari e il colore rosso: un’imposizione della FIA per la sua “italianità”
A inizio Novecento il mondo dell’automobilismo stava diventando sempre più seguito a livello internazionale, con la FIA che decise di impostare le prime gare come se fosse una competizione per nazioni. Lo si è visto dal fatto che ogni scuderia doveva adottare un colore prestabilito in base alla propria nazionalità.
Dunque le vetture italiane avrebbero dovuto correre solo con il colore rosso, le tedesche con il bianco, le inglesi con il verde e le francesi con il blu. Una scelta che dunque doveva essere rispettata da tutti e che iniziò a cambiare solo quando la Mercedes decise letteralmente di grattare la vernice bianca per ridurre il peso della monoposto, dando via così al mito delle “Frecce d’argento”.
La Ferrari ha però continuato negli anni a mantenere negli anni il rosso proprio per questa motivazione, anche se ha in seguito aggiunto il giallo, tipico della città di Modena, nel 1964 vinse il Mondiale con la monoposto bianco e blu. In quel caso adottò dunque i colori statunitensi, in quanto Enzo Ferrari era in contrapposizione con la Federazione italiana, ma per il resto il rosso è rimasto iconico.
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