in

La Ferrari dei sogni trasformata in un’auto da Dakar: non sembra più lei, ma è comunque uno spettacolo

Ferrari (Pixabay.com) - Reportmotori.it
Tempo di lettura: 2 minuti

Ci sono dei preparatori geniali in grado di trasformare vecchie glorie Ferrari in bolidi pronti ad affrontare anche le dune della Dakar.

Il sogno di molti collezionisti è quello di poter guidare le supercar su qualsiasi superfice. Non a caso dietro al successo dei super SUV di lusso c’è la risposta in un unico concetto di tante esigenze, anche fuoristradistiche. Il massimo sarebbe poter osare nell’off-road a bordo di vetture nate per la pista. Un controsenso, ma ci sono tuner che con i controsensi hanno costruito la loro fortuna.

Ferrari da Dakar
La trasformazione della Ferrari (Media Press) Reportmotori.it

La Ferrari è simbolo di velocità e potenza su asfalto, ma non sempre. Facciamo un salto indietro al 1975 in un’epoca in cui Enzo voleva stupire il mondo. La 308 venne costruita dalla metà degli anni ’70 sino 1985 in sei diversi modelli, tutte GT o Gran Turismo, ma di base erano solo due le versioni: la Berlinetta GTB (Gran Turismo Berlinetta), e la versione Scoperta (con tettuccio rigido amovibile, tipo “Targa”) nota con la sigla GTS (Gran Turismo Scoperta).

Il punto di forza di entrambe le varianti della 308 era il motore V8 centrale-trasversale a trazione posteriore. Il responsabile del designer era lo studio Pininfarina che diede fiducia al giovane Leonardo Fioravanti. La 308 era ispirata alla leggendaria 512 BB, con l’aggiunta di più prese d’aria laterali, strizzando l’occhio anche alla Dino 246. Un concentrato di tecnologia, eleganza e bellezza senza tempo. Dal 1975 al giugno del 1977 la carrozzeria venne prodotta da Scaglietti in fibra di vetro, mentre dal 1977 al 1985 si passò all’acciaio. La potenza? Ben 255 CV a 7700 giri al minuto nella versione europea, mentre quella americana sprigionava 15 CV in meno, ovvero 240 CV a 6600 giri al minuto.

La trasformazione della Ferrari 308

Basta guardarla per capire che l’auto non avrebbe mai dovuto affrontare sterrati, ma rimanere sempre su asfalto. Eugenio Amos, pilota e fondatore della Automobili Amos, non la pensa allo stesso modo e ha deciso di rivoluzionare la 308 per volare anche sulle dune. Nei lunghi lavori per adattare la vettura alle sfide più difficili lungo 3.000 chilometri nell’East African Safari Classic Rally, è stata rinforzata la carrozzeria con protezioni sottoscocca, con l’adozione di nuove sospensioni e il montaggio di pneumatici Pirelli Scorpion.

La trasformazione della Ferrari 308
Ferrari 308 stravolta per le le dune (Media Press) Reportmotori.it

Eugenio Amos nella sua estrema avventura tra le dune sarà supportato da SEASE, il marchio dei fratelli Franco e Giacomo Loro Piana, in veste di main sponsor. La livrea avrà grafiche in arancio, base in verde scuro e inserti in color sabbia che si ispirano al tessuto Solaro noto in casa SEASE. Tra le sabbie del Safari Classic 2025, tra il 5 e 13 dicembre prossimi, farà faville.

Scritto da Davide Russo

Laureato in Giurisprudenza, appassionato delle leggi dei motori. Davide ha iniziato a collaborare con diversi web magazine italiani, spaziando dal Motorsport all’Automotive, con un occhio alle innovazioni e l’altro alle curiosità storiche. Ha un pensiero che è diventato uno stile di vita: “I believe that everyone has a calling, motorsport is my true passion!”.

bugatti mistral

Il motore più complicato che si sia mai visto dice addio: ora è finita per sempre

Stellantis spallata all'Italia

Stellantis, spallata all’Italia: si ferma ancora l’impianto di punta, è un disastro