La Ferrari ha vissuto un 2025 deludente, in perfetta continuità con il passato recente del Cavallino. Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente della Rossa, ha detto la sua sulla mancanza di risultati.
C’era una volta la Ferrari di Luca Cordero di Montezemolo, una squadra per la quale l’unica cosa che contava era la vittoria, una realtà ben diversa da quella perdente e distaccata che vediamo oggi. Sotto la gestione del manager bolognese, sono arrivati 8 titoli mondiali costruttori e 6 piloti, in un’epopea che visse il proprio “pinnacle”, come dicono gli inglesi nella prima metà degli anni Duemila, ai tempi del dominio di Michael Schumacher. Quella dell’epoca fu, senza dubbio, la Ferrari più forte di ogni epoca, e che probabilmente non rivedremo più in futuro.
Montezemolo era spesso al muretto o ai box a soffrire assieme alla squadra, a spingerla a migliorare pur di ottenere il miglior risultato possibile. Ora il presidente è John Elkann, che verso le sorti della Scuderia modenese non ha alcun interesse, tralasciando le poche dichiarazioni di facciata che ogni tanto rilascia, perlopiù incoerenti tra loro. E con lui al vertice, i risultati sportivi continueranno a scarseggiare.
Ferrari, per Montezemolo manca un vero leader e la passione
In occasione dell’anteprima di “Luca: Seeing Red“, documentario dedicato alla vita di Luca Cordero di Montezemolo, l’ex presidente della Ferrari ha detto la sua sulla crisi del Cavallino: “A Monza ho visto delle immagini molto belle dei tifosi, ma poi c’è una squadra che, malgrado i tanti annunci fatti alla vigilia, ad oggi non ha vinto neanche una sola gara. A patto che ne avesse vinta una, non sarebbe stato sufficiente, dal momento che la Ferrari deve vincere il mondiale, non una sola gara. Ho passato dei momenti terribili perché abbiamo perso 9-10 campionati nella seconda metà dell’ultima gara“.
Montezemolo ha spiegato quali sono i veri problemi della Ferrari di oggi e le motivazioni per le quali il titolo mondiale resta una chimera: “Da tanti anni, la Ferrari non riesce nemmeno ad arrivare all’ultima gara con la possibilità di vincere il titolo, ed io mi auguro che le cose possano cambiare, soprattutto per quelle persone che erano a Monza e che continuano a manifestare una fede incrollabile. La Ferrari oggi non ha un leader, non c’è un’anima forte, che possa essere determinata, e questa è la cosa che mi dispiace di più. Si fanno annunci che creano aspettative eccessive, ma prima si devono ottenere i risultati, poi si passa agli annunci“.
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