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Schiaffo all’elettrico, il nuovo motore della svolta: si pesca dal passato per il carburante del futuro

Addio elettrico, c'è il motore della svolta -reportmotori.it
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Il motore della svolta: tecnologia e carburante creano un nuovo scenario, con radici forti nel passato

C’era chi dava il motore a combustione per finito. E invece rientra in partita con un’idea semplice e coraggiosa: sfruttare un carburante “vecchio” con una tecnica “nuova”. Il protagonista è un tre cilindri 1.2 con sistema mild hybrid a 48 Volt, capace di passare dalla benzina al GPL senza strappi e con un’iniezione diretta progettata ad hoc per il gas.

Addio elettrico, c'è il motore della svolta
Addio elettrico, c’è il motore della svolta -reportmotori.it

L’azienda dietro al progetto nasce dall’alleanza fra un costruttore europeo e uno asiatico e ha presentato una gamma intera di soluzioni ibride, estensori di autonomia e trasmissioni modulabili. L’unione tra iniezione diretta e GPL arriva in produzione di serie, con numeri e obiettivi pensati per i mercati europei e non solo.

Motore a iniezione diretta GPL

Il powertrain si chiama HR12 LPG MHEV: tre cilindri 1.2 litri, supporto elettrico a 48 Volt con starter-generator a cinghia e convertitore DC/DC integrato per assistenza di coppia, stop&start e spinta in accelerazione.

Addio elettrico, c'è il motore della svolta
Motore a iniezione diretta GPL -(Horse Powertrain) reportmotori.it

In questa taratura eroga 138 cavalli a 5.500 giri e 230 Nm già da 2.100 giri, con funzionamento sia a benzina sia a GPL. Con il gas le emissioni di CO2 si riducono del 9% rispetto alla benzina, un taglio concreto senza cambiare abitudini di guida o rete di rifornimento.

L’iniezione diretta è stata sviluppata espressamente per il GPL e abbinata a un vaporizzatore elettronico per controllare al meglio la fase di compressione; per la durabilità sono stati rinforzati gli organi della distribuzione. Il serbatoio dedicato al GPL è alloggiato nel vano della ruota di scorta, sotto il piano del bagagliaio, così da non penalizzare troppo lo spazio utile.

La parte industriale conta: il progetto è nato in Romania, dove il gruppo ha un centro R&D e una fabbrica collaudata. La produzione è partita a Mioveni alla fine della scorsa settimana, con omologazioni già centrate: conformità Euro 6e ed Euro 7, target dichiarato i mercati europei e altri Paesi non specificati.

Alla rassegna di Shanghai, la stessa realtà industriale ha mostrato un pacchetto ampio di soluzioni per ibridi ed estensori d’autonomia. Tra queste spicca il Future Hybrid Concept, atteso in produzione nel 2028: un modulo compatto con motore termico, elettrico, trasmissione ed elettronica, da “imbullonare” al posto dell’unità anteriore di un’elettrica a batteria per trasformarla in ibrida con minime modifiche.

Il termico funziona da range extender e può bruciare benzina, etanolo, metanolo puro, bio e sintetici; la trasmissione rende possibile anche la trazione integrale. Le vetture potranno viaggiare in modalità EV o parallela, a seconda delle esigenze.

Il tre cilindri a iniezione diretta per GPL è entrato in produzione di serie. È un’idea realizzata, pronta per la strada, che riporta il termico al centro della scena.

Scritto da Antonio Pinter

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