Richiami e spie dell’olio: come leggere i segnali e muoversi per evitare guai meccanici e spese che lievitano in fretta
Il tre cilindri 1.2 PureTech torna al centro della scena per un richiamo ampio che coinvolge molti modelli di Peugeot, Citroën, Opel e DS. Il nodo è la cinghia immersa nell’olio, scelta pensata per ridurre attriti e consumi, che nella pratica ha mostrato limiti: usura precoce, sfaldamento e residui nel lubrificante, con rischio di ostruzione del filtro e lubrificazione insufficiente.
Le evoluzioni più recenti del motore hanno attenuato l’incidenza del problema, ma gli esemplari delle prime serie restano più vulnerabili. Qui la spia olio che si accende non è un dettaglio: va trattata come un allarme operativo.
PureTech 1.2: segnali e contromisure
La criticità nasce dal degrado della cinghia a bagno d’olio, che può rilasciare frammenti nel circuito. I detriti finiscono nel filtro, ne riducono la portata e mettono a rischio la lubrificazione di bronzine, alberi e turbina.
Il danno spesso è preceduto da indizi: quando compare la spia dell’olio, serve fermarsi, verificare subito il livello e lo stato del lubrificante e non proseguire confidando che “passi da sola”. Sulle unità aggiornate l’affidabilità è migliorata, ma i primi lotti richiedono più attenzione, specie se i tagliandi non sono stati eseguiti con costanza o con prodotti non conformi.
Se la spia si accende, il primo passo è controllare il livello e, se manca olio, fare un rabbocco con la specifica indicata dal costruttore. Se l’avviso resta, la pista più probabile è un filtro parzialmente ostruito da residui: il motore sta lavorando in deficit d’olio e il rischio cresce minuto dopo minuto.
Qui non conviene temporeggiare: meglio rivolgersi subito a un tecnico e pianificare la sostituzione della cinghia e dei componenti correlati. Il costo può arrivare a circa mille euro, ma resta molto più basso di una riparazione completa in caso di grippaggi o danni diffusi.
Ci sono altri campanelli d’allarme da non trascurare: rumorosità anomala a caldo, funzionamento irregolare, leggere esitazioni. Allo stesso modo, un olio molto scuro con particelle visibili o odore anomalo merita un controllo del circuito e del filtro, anche in via preventiva.
Il richiamo Stellantis offre una copertura estesa ai veicoli interessati, ma la validità dipende dal rispetto del piano di manutenzione e dalla tracciabilità degli interventi. Ogni tagliando deve essere registrato, gli oli devono essere quelli previsti e le procedure devono seguire le indicazioni del costruttore.
In pratica: spia accesa, controllo immediato e rabbocco corretto; se l’avviso non sparisce, fermo tecnico e diagnosi del circuito. In presenza di residui, si interviene su cinghia e filtrazione prima che i detriti circolino ancora. Manutenzione ordinaria puntuale, documenti in ordine e ricambi conformi non sono un dettaglio burocratico: servono a evitare guai seri e a non perdere la copertura economica quando serve davvero.
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