Un quadro allarmante, disegnato da uno degli uomini più potenti del mondo dell’automobile
La marea cinese è arrivata in Europa per cambiare le regole del gioco, puntando sull’elettrico accessibile; poi la realtà ha imposto un cambio di marcia e le Case hanno accelerato sugli ibridi, più in linea con le esigenze quotidiane e con le regole delle città europee.
In questo quadro, il gruppo Chery – con Omoda, Jaecoo ed Ebro – è diventato un osservato speciale: marchi nuovi per molti, ma già con una rete in crescita e un listino che si allarga in fretta. La notizia, però, non sta solo nei numeri: è nel perché gli elettrici faticano e nell’offensiva che sembrava già vinta.
Prezzo, autonomia, infrastrutture
Secondo Zhang, che parla in particolare della situazione spagnola, l’elettrico non decolla per tre motivi semplici: il costo d’acquisto, l’ansia da autonomia e la rete di ricarica ancora insufficiente, soprattutto per l’uso fuori città e senza garage privato.
La quota di mercato dei BEV resta intorno a una soglia bassa, mentre gli ibridi avanzano perché tolgono pensieri: si fanno rifornimento ovunque, consumano poco e hanno le etichette ambientali giuste per muoversi nei centri. In questo scenario, Chery ha scelto di spingere su una gamma ibrida ampia, con novità in arrivo che coprono più segmenti e usi, dall’urbano ai viaggi.
Chery afferma di essere cresciuta rapidamente in notorietà e vendite, con Omoda, Jaecoo ed Ebro focalizzate soprattutto sui privati e una rete che punta a toccare quota cento punti in tempi brevi. L’agenda dei lanci è fitta: arrivano tre ibridi “puri” – Jaecoo 5, Jaecoo 7 e Omoda 5 – pensati per massimizzare autonomia e rendimento, anche grazie a nuove tarature e pacchi batteria più capienti.
La strategia non dimentica i BEV: sono previste versioni elettriche di Omoda 5 e Jaecoo 5, ma con un obiettivo chiaro, evitare promesse irrealistiche finché rete e costi non saranno più favorevoli agli utenti spagnoli. Sul fronte industriale, il gruppo valuta l’assemblaggio di batterie in Zona Franca e l’avvio dell’assemblaggio locale di due modelli – Omoda 5 e Jaecoo 5 – entro l’anno, per accorciare tempi, stabilizzare i costi e dare solidità al progetto europeo.
La direzione è abbandonare i motori solo benzina e concentrarsi su soluzioni a batteria, tra ibrido e full electric, in linea con la traiettoria regolatoria e con le richieste del mercato.
Resta l’incognita dei dazi e della geopolitica, ma Zhang immagina margini di compromesso tra Cina, Stati Uniti ed Europa, con rapporti che tendono a normalizzarsi perché le filiere hanno bisogno di interdipendenza per evolvere.
- La Vespa in carbonio più prestazionale mai vista: riesce ad umiliare anche una moto sportiva - 12 Ottobre 2025
- Quali sono i 3 yacht più costosi al mondo? Su uno c’è un intero “Stato” - 12 Ottobre 2025
- Bisogna cambiare l’olio dell’auto una volta l’anno anche se la si usa poco? Come stanno le cose - 11 Ottobre 2025