Un gruppo dell’auto annuncia un piano da 70 milioni: nuovi impianti, produzione locale e centinaia di assunzioni, con sguardo all’Europa.
L’annuncio arriva da Macchia d’Isernia e mette al centro l’Italia: un investimento consistente per creare capacità produttiva, lavoro e una base industriale più solida, con modelli costruiti interamente sul territorio e destinati anche ai mercati esteri.
La cifra non è un dettaglio, rappresenta l’ambizione di un progetto che vuole consolidare una filiera nazionale, affiancandole una rete europea in costruzione. La notizia era stata preannunciata a luglio, durante un appuntamento internazionale, con un primo stanziamento più contenuto; oggi la posta sale, segno di una traiettoria in accelerazione.
DR Automobiles: investimento, lavoro, rete europea
Il piano in Molise vale 70 milioni di euro e prevede nuovi impianti a Macchia d’Isernia, dove la produzione sarà completa: dalla fabbricazione all’assemblaggio dei modelli destinati al mercato interno e a quello internazionale. L’effetto occupazionale è diretto: almeno 300 assunzioni previste, con ricadute immediate per l’area e per l’indotto.
La timeline aiuta a leggere la portata del rilancio. A luglio, in Giappone, si era parlato di 50 milioni come base di partenza per avviare il programma. Oggi il pacchetto cresce di altri 20 milioni, destinati a un ulteriore intervento che verrà dettagliato a breve. Il messaggio: il perimetro si allarga, la scala aumenta, i tempi si accorciano.
Nel frattempo, ad Anagni è in corso il revamping dell’ex stabilimento Saxa Gres, acquisito tramite una controllata al 100%. Il sito, nato per il gres porcellanato, viene riconfigurato per ospitare attività già svolte in Molise, con un vantaggio logistico concreto: è vicino all’A1 e dispone di scalo ferroviario interno. Questo lo rende un hub ideale per ricezione, smistamento e supporto operativo alle future produzioni.
C’è già un primo segnale sul fronte sociale: 67 ex dipendenti Saxa Gres sono stati assorbiti e reinseriti nelle nuove mansioni. Una transizione che combina riqualificazione e continuità, con la prospettiva di allargare la platea man mano che gli impianti entreranno a regime. È il tipico effetto leva di un progetto industriale strutturato: posti diretti, più l’indotto.
Loperazione è frutto di un lavoro di squadra tra attori pubblici e privati, con un obiettivo duplice. Da un lato, consolidare la crescita del gruppo; dall’altro, rilanciare un’area con tradizione manifatturiera legata all’automotive, come il territorio di Frosinone. Una scelta industriale, ma anche territoriale.
Il perimetro non si ferma all’Italia. La divisione estero prepara l’ingresso diretto in Spagna, Belgio, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania e Grecia, con concessionarie ufficiali o distributori nominati per singolo brand. In casa, i marchi gestiti sono sette e la gamma conta 28 linee: una base ampia per presidiare il mercato privati, già oggi significativa, e per spingere la crescita fuori dai confini.
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