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Il motore del futuro è piccolissimo: potentissimo ed è il 35% più economico

Il motore del futuro è piccolissimo -(reportmotori.it
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Un motore elettrico minuscolo promette autonomia maggiore, efficienza al 97% e costi tagliati: cambia tutto nel trasporto

L’idea è semplice ma ambiziosa: portare nel mondo dei camion la tecnologia a flusso assiale, finora vista soprattutto su supercar e applicazioni specialistiche. Orbis Electric, azienda californiana che lavora da anni su questa architettura, ha svelato HaloDrive, un propulsore compatto capace di combinare efficienza elevatissima, coppia specifica ai vertici e costi di produzione più bassi rispetto ai motori a flusso radiale tradizionali.

Il motore del futuro è piccolissimo
Il motore del futuro è piccolissimo -(reportmotori.it

Nel trasporto su gomma contano due cose: percorrenza e tempi fermi ridotti. E se da ogni kWh si riescono a spremere più chilometri, cambia l’equazione. La promessa è supportata da test su veicoli elettrici e ibridi con diversi costruttori. Sarà davvero il motore del futuro?

HaloDrive e motori a flusso assiale

Nei motori a flusso assiale il campo magnetico corre parallelamente all’asse di rotazione, attraversando dischi piatti di statore e rotore. È l’opposto dei motori radiali, dove il flusso va dal centro verso l’esterno in una struttura cilindrica.

Il motore del futuro è piccolissimo
HaloDrive e motori a flusso assiale (Orbis Electric) reportmotori.it

Questo formato “a disco” porta due effetti immediati: altissima densità di potenza e coppia elevata in poco spazio. Il rovescio della medaglia, di solito, è la complessità produttiva, specie su raffreddamento e assemblaggio. Orbis sostiene di aver aggirato il nodo chiave: con HaloDrive il costo industriale scende di circa il 35% rispetto a un radiale, un vantaggio che nel mercato dei truck pesa davvero.

L’efficienza è il punto forte. Con un rendimento del 97%, il sistema spreca pochissima energia in calore. Per chi lavora su lunga percorrenza, significa pianificare meno ricariche o ridurre la capacità del pacco batteria a parità di autonomia, con benefici su peso e costi. La densità di coppia tocca 100 Nm/kg, valori in linea con unità termiche in termini di “spinta per massa”, ma con ingombri ridotti.

Questa compattezza apre a layout semplificati: i motori possono essere integrati direttamente nelle ruote dei pesanti o posizionati sugli assi, riducendo trasmissioni e organi meccanici. La flessibilità d’integrazione è uno dei plus dichiarati: si può optare per soluzioni in-wheel o per moduli sugli assali, adattandosi alle architetture esistenti senza stravolgerle.

Ma il numero che fa davvero alzare il sopracciglio riguarda l’operatività: sostituendo un diesel con questa tecnologia, i costi d’esercizio possono scendere fino al 90%. Una riduzione di questa entità non dipende solo dall’energia più economica: contano la maggiore efficienza, la semplificazione meccanica e la manutenzione ridotta tipica dell’elettrico.

Resta il tema classico dei motori assiali: gestione termica e complessità produttiva. È qui che Orbis punta il vantaggio competitivo, unendo la compattezza con processi più snelli. Se le promesse si confermeranno nella produzione in serie, il trasporto elettrico pesante diventa più accessibile e sostenibile.

Scritto da Antonio Pinter

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