Difficile pensare che l’ultima auto di Enzo Ferrari non abbia il marchio del cavallino rampante. Eppure è così, ma fu per amore.
Ricordarlo e parlarne fa sempre venire i brividi, specie perché dal nulla è riuscito a creare un impero che tutt’ora è fra i più prestigiosi al mondo. Quel cavallino rampante però, che tanto portò fortuna a lui e al figlio aviatore di chi glielo ebbe consigliato dopo la Prima Guerra Mondiale (la contessa Paolina Baracca), non era presente sull’ultima auto che Enzo Ferrari acquistò. C’è chi potrebbe vedere questo gesto come uno sgarbo ma, in realtà, è stato effettuato per via dell’immenso amore che aveva per un altro marchio.
Difficile per lui disaffezionarsi da esso, anche perché fu quello che gli permise di effettuare i primi passi nel mondo dei motori. La sua immensa passione per questo settore nacque quando il padre nel 1908 lo accompagnò a visitare il Circuito di Bologna e da quel momento la sua volontà di diventare un pilota lo portò prima nel team Costruzioni Meccaniche Nazionali e poi in quello dell’Alfa Romeo. Durante la prima gara svolta in carriera, la Parma–Poggio di Berceto il 5 ottobre del 1919, riuscì a conquistare la quarta posizione di categoria e la undicesima assoluta. Lui stesso disse che fu una gara estenuante, caratterizzata da problemi tecnici, insomma come dichiarò “un battesimo di fuoco” (Fonte: Hdmotori.it).
Il talento dimostrato aveva sin da subito fatto comprendere quanto Enzo Ferrari potesse dare al mondo dei motori e a capirlo fu il team Alfa Romeo, già ben consolidato a livello internazionale. Gareggiò per il marchio di Milano durante la Targa Florio del 1920, il 25 aprile, alla guida di una Alfa Romeo 40/60 HP. Arrivò secondo assoluto dietro lo storico pilota Giuseppe Campari. Di lì nacque un amore incondizionato, il quale diede vita a una collaborazione vincente e che fece la storia.
Enzo Ferrari, l’auto che gli ricordava tanto il glorioso passato
Anno 1929, Modena, Enzo Ferrari fondò una squadra da corsa, al quale diede nome Scuderia Ferrari, che preparava le auto dell’Alfa Romeo da portare in pista. Il legame con il Biscione è rimasto, poi, indissolubile nella sua mente, anche quando nel 1947 presentò la prima auto prodotta sotto il nome Ferrari, la 125 S, progettata da Gioachino Colombo.
Nel 1987, invece, fu presentata al Salone di Francoforte un’auto dell’Alfa Romeo che gli rubò il cuore, la 164 da 148 CV. Un anno prima della sua morte, il 14 agosto del 1988, ne acquisto una in versione TS, con motore 4 cilindri 2.0 Twin Spark. Era un’auto disegnata da Pininfarina e sviluppata sul pianale identico alla Fiat Croma, alla Saab 9000 e alla Lancia Thema.
Questa Alfa Romeo 164 è capace di raggiungere i 210 km/h di velocità massima e ha uno scatto da 0 a 100 km/h che avviene in 9,2 secondi. Una berlina andata in produzione dal 1987 al 1997 ed Enzo Ferrari non ha potuto fare a meno di comprarla, agendo con il cuore pieno di nostalgia verso i bei tempi passati in pista; il suo luogo preferito, visto che ha da sempre voluto creare auto da corsa e pronte a competere sui circuiti contro qualsiasi avversario.
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