Lo studio condotto sulla fase di ricarica delle auto elettriche ha messo in allarme i consumatori. Il problema non è da sottovalutare.
Il settore delle auto elettriche è relativamente nuovo in confronto a quello già ben studiato dei motori termici. Dato per constatato che questi ultimi sono più inquinanti delle batterie lungo il loro ciclo di vita, è passato inosservato un dato che sta preoccupando particolarmente i consumatori. Infatti, la ricerca condotta da parte della Fielding School of Public Health dell’UCLA sta preoccupando particolarmente chiunque effettui la ricarica alle colonnine.
Sembrerebbe che nessuno prima degli studiosi della suddetta Università della California di Los Angeles avesse mai pensato a ciò che è stato scoperto. A parlare dello studio condotto è stata la Dottoressa Yuan Yao, la quale ha fatto emergere una notizia alquanto inquietante. Non solo, a supportare l’ipotesi da essa avanzata c’è stato anche il professore di salute ambientale della stessa Università, Yifang Zhu, il quale si è concentrato sulle emissioni che le auto rilasciano nell’ambiente, ma sembrerebbe aver trovato la soluzione idonea al problema che è emerso di recente.
Qualsiasi persona che abbia acquistato un’auto elettrica e abbia a cuore la propria salute dovrebbe approfondire ciò che è emerso dalla ricerca condotta negli States. Ovviamente, la soluzione elettrica può aiutare molto a migliorare la situazione a livello cittadino e globale, riguardante l’impatto sull’ambiente che ha in confronto a quello dei motori endotermici. Ma la questione non va assolutamente sottovalutata.
Auto elettriche, allerta massima nelle stazioni di ricarica
La ricerca è stata condotta su 50 stazioni di ricarica rapida e a corrente continua. I dati emersi, poi, sono stati messi a confronto con quelli ottenuti da altri siti.
Ciò che è emerso è davvero inquietante, sicché ognuno di questi siti era interessato dalle particelle atmosferiche PM2.5, “così piccole che possono entrare nei polmoni e anche nel flusso sanguigno, causando malattie cardiache e polmonari”, ha affermato il dottor Michael Jerrett.
Secondo il professor Yifang Zhu “l’utilizzo di veicoli elettrici va a rappresentare un miglioramento ambientale in confronto a quelli a combustione interna”, ma ha anche cercato di trovare una soluzione alle particelle atmosferiche rilasciate durante la ricarica rapida. La sua idea si basa sull’utilizzo di filtri dell’aria da posizionare sugli armadietti di alimentazione.
Infatti, la Dottoressa Yuan Yao ha affermato che “queste particelle, molto probabilmente, provengono dalla risospensione delle particelle situate intorno agli armadi di alimentazione del DCFC”. La sua spiegazione si basa sulla conversione dell’elettricità dalla rete alla corrente continua utile per poter caricare i veicoli elettrici. Infatti, gli armadietti in questione sono dotati di ventole, utili per poter evitare il loro surriscaldamento. Proprio per questo motivo, l’aria intorno alle colonnine è tossica e si consiglia di allontanarsi mentre si ricarica il proprio veicolo, oppure di rimanere all’interno dell’auto con i finestrini ben chiusi.
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