Trump non si ferma con i dazi e ora è colpito un altro bene dopo le auto.
La situazione a livello politico nel mondo è davvero molto complessa, perché tra guerre sanguinarie e dazi, si sta andando sempre di più verso scenari poco edificanti. Una delle tematiche che ha fatto maggiormente discutere negli ultimi mesi è senza dubbio il fatto di aver introdotto i dazi da parte di Trump.
La decisione ha creato uno scossone da un punto di vista della Borsa mondiale che non ha precedenti e sono molti a essere preoccupati per la direzione che sta prendendo la sua politica. Intanto si spera che almeno riesca a portare la pace tra Israele e Palestina, oltre che tra Russia e Ucraina.
Intanto però il caso dei dazi sta mettendo in crisi tantissime aziende e non si limita più solo alle auto. Un altro bene primario che sta per essere fortemente tassato sono i farmaci e questo è un aspetto che fa ancora più discutere, perché non si scherza quando si parla della salute delle persone.
Trump e i dazi sui farmaci: scatta l’allarme
Si è parlato di accordo storico tra USA ed Unione Europea per quanto riguarda il fatto di aver stanziato i dazi al 15%, ma a ben guardare non sembra poi questo trionfo per il Vecchio Continente. Tra i vari prodotti che subiranno questa tassazione vi sono anche i farmaci, nonostante sia bene tenere in considerazione un aspetto.
Il prezzo dei farmaci non cambierà per i cittadini, nonostante l’Italia sia fortemente interessata a questa novità. Il Belpaese è tra i più grandi esportatori di farmaci negli USA, dato che nel solo 2024 si è parlato di un giro di affari per ben 10 miliardi di euro.
La motivazione del perché non ci può essere un aumento dei costi è legato al sistema sanitario italiano. Questi infatti non solo legati al libero mercato, ma devono sottostare a delle Leggi rigide dello Stato, quando si parla di farmaci di fascia A o H, o con delle norme ben precise, come quelli di fascia C con ricetta. Dunque la fortuna vuole che il sistema italiano, spesso criticato in maniera eccessiva, dia modo di tutelare la salute dei cittadini come pochi altri Stati al mondo e non ci saranno dunque i rincari tanto temuti.
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