Lo Stato fa un grande regalo agli italiani, con uno sconto all’orizzonte di 11 mila euro per chi vive in certe zone.
La situazione in Italia deve cambiare il prima possibile in molte zone, considerando come i valori legati alle emissioni di CO2 sono sempre più preoccupanti. Lo Stato infatti deve fare i conti con delle città che sono in chiara crisi da questo punto di vista, ma allo stesso tempo non si può dimenticare come non tutti possano cambiare auto.
Per fortuna vi è stato un cambio di decisione per quanto riguarda il blocco delle auto diesel Euro5, con queste che sono oggettivamente ancora troppo giovani per essere fermate. Il passo indietro però dipende anche dal fatto di come molti cittadini si siano lamentati per la questione legata al numero di abitanti per Comuni.
Questo blocco infatti andava a colpire coloro che si trovavano in zone con un numero di abitanti superiori a 30 mila. Oltre ad aver rinviato il tutto al 2026 per quanto riguarda il blocco, si è anche deciso di passare a un limite di 100.000 mila persone, ma ora lo Stato capisce che saranno molti coloro che dovranno essere aiutati per cambiare auto.
ISEE sotto i 30 mila euro e luogo di residenza: come avere lo sconto di 11 mila euro
Non erano previsti in un primo tempo degli Ecobonus per le auto elettriche, ma ora è diventato evidente come sia necessario cercare di dare una mano a un settore che altrimenti rimarrebbe immobile. Lo Stato dunque ha deciso di attuare un piano che porta così all’Ecobonus che riguarda tutti coloro che hanno un ISEE al di sotto dei 30 mila euro, ma non solo.
Infatti potranno accedervi solo coloro che hanno la residenza vicino alle FUA, ovvero le Aree Urbane Funzionali. Si trattano di quei territori dove si deve tenere in considerazione non solo un sensibile traffico legato ai cittadini del Comune, ma anche il fatto che sia molto frequente il fenomeno del pendolarismo.
Per far parte della zona FUA si deve essere nelle zone limitrofe a una città di almeno di 50 mila abitanti. Non vi è un limite preciso di km di distanza, ma si basa molto su come si presenta il Comune di riferimento. In zone scarsamente abitate i numeri sull’inquinamento restano ottimi, dunque è bene incentivare il cambio dove vi è più bisogno.
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