Stellantis affronta una situazione delle vendite che non sembra dare tregua: adesso un importante stabilimento annuncia tagli pari al 18% dei lavoratori con contratto fisso.
Le tensioni geopolitiche e le decisioni adottate dall’attuale amministrazione Trump hanno contribuito a rallentare un settore già impegnativo. La scelta di ridurre la forza lavoro appare dunque come una risposta alla mutevole situazione del mercato automobilistico statunitense, sotto pressione per via dei cambiamenti in atto senza il supporto degli incentivi federali del passato.
Nel cuore degli Stati Uniti, Stellantis si trova a dover rimodulare il proprio organico nello stabilimento di Kokomo, Indiana. L’annuncio riguarda la riduzione di ben 59 dipendenti presso l’impianto StarPlus Energy, nato dalla collaborazione tra Stellantis e Samsung Sdi, focalizzato sulla produzione di batterie agli ioni di litio destinate ai modelli elettrici del gruppo.
Tagli e riorganizzazione: il futuro nel segno dell’incertezza
La revisione della strategia Stellantis tocca direttamente il personale dello stabilimento, ma la riduzione riguarda solo i 318 lavoratori con stipendio fisso, lasciando fuori i 414 addetti alla produzione retribuiti a ore.
Si tratta di una distinzione importante, nella dinamica del lavoro americana, che sarebbe difficile immaginare in Europa. Il gruppo, tramite una comunicazione ufficiale, ha precisato che il taglio nasce dalla necessità di rileggere il panorama americano dei veicoli elettrici, orientando l’offerta verso motorizzazioni più flessibili e in linea con esigenze e richieste della clientela locale.
Le nuove misure statunitensi stanno favorendo l’impiego di propulsori endotermici, penalizzando la crescita dell’elettrico, complici la revoca di molti incentivi e la cancellazione del credito d’imposta federale per l’acquisto di nuove auto a batteria.
Si tratta di una scelta strategica che tende a sostenere le industrie automobilistiche tradizionali. Dall’altra parte, il Dipartimento dell’Energia aveva stanziato, a fine 2024, un finanziamento da 7,54 miliardi di euro destinato alla costruzione di nuovi impianti per la produzione di celle e moduli a Kokomo, con l’obiettivo di rafforzare l’intera filiera locale dedicata all’elettrico.
In questo contesto, Stellantis ha confermato che i 59 dipendenti interessati dal taglio riceveranno un pacchetto di uscita che garantirà loro i benefici maturati nel corso degli anni di lavoro. Un gesto che punta a tutelare chi verrà lasciato a casa, ma non sembra sufficiente a mitigare la tensione che si respira tra le mura dell’impianto.
Il futuro, per la produzione elettrica negli Stati Uniti, appare segnato da una profonda incertezza: Stellantis corre ai ripari, ma la strada verso una transizione industriale pienamente sostenibile sembra ancora molto lunga.
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