La Tesla non se la passa certo benissimo. In Europa proprio non ha decollato e l’azienda statunitense ha già deciso per una importante rivoluzione. Quando finiranno le auto già prodotte, addio dai listini europei della Model S e della Model X. Due dei modelli più lussuosi e costosi del marchio.
Un brutto colpo, nemmeno annunciato dal marchio statunitense che ha solamente provveduto a cancellare dai listini del Vecchio Continente le due vetture. Un segnale di come non siano appetibili, anche e sicuramente per il prezzo decisamente non concorrenziale.
Stando all’Italia, basti guardare la classifica delle vetture più vendute nell’ultimo mese, quello di luglio. Limitandoci ai soli veicoli elettrici, scopriamo che al primo posto c’è la Leapmotor T03 con 282 immatricolazioni, seguita dalla BMW iX1 con 273 auto vendute e dalla BYD Dolphin Surf con 271 immatricolazioni. Ai piedi del podio c’è l Volvo EX30.
E le Tesla? In quinta e sesta posizione della nostra top ten, con la Model Y che ha fatto registrare 237 immatricolazioni e la Model 3 a quota 217. I due modelli che resteranno in listino in Europa.
Tesla, mazzata pesantissima: arriva la guida autonoma
Se dal punto di vista delle vendite in casa Tesla ci si lecca quasi le ferite, anche dal punto di vista giudiziario non va certo meglio, anzi. Il marchio statunitense, com’è noto, è molto impegnato sulla guida autonoma. Diversi i test già effettuati e molti altri ne sono in programma per la vettura.
La tecnologia, però, non è sempre perfetta, anzi. E così la Corte federale di Miami, in Florida, ha condannato l’azienda statunitense a pagare 329 milioni di risarcimento a causa dell’incidente verificatosi nel 2019.
Una sentenza che è una vera e propria notizia spartiacque nella sicurezza assistenza guida e nella responsabilità delle tecnologie di automazione. Già, ma cos’era accaduto? Una Model S dotata di sistema Enhanced Autopilot attivato dal conducente distratto ha travolto due persone, Naibel Benavides deceduto e Dillon Angulo ferito gravemente. L’auto aveva superato uno stop a 100 km/h non intervenendo in situazione di pericolo con il pilota automatico, con il conducente impegnato a recuperare lo smartphone cadutogli.
La Tesla, manco a dirlo, si è difesa spingendo la colpa sul conducente, sottolineando come nessun sistema può sostituire la guida umana. Il Dipartimento della Motorizzazione della California ha recentemente chiesto la sospensione della licenza di vendita di Tesla per 30 giorni, accusando l’azienda di aver fornito comunicazioni fuorvianti sulle capacità dei suoi sistemi.
Elon Musk, peraltro, continua con la sua “battaglia” sullo sviluppo del Full Self-Driving, la guida completamente autonoma. Ma funzionerà davvero? Riuscirà ad andare avanti con le sue idee? Di certo questa situazione alza un bel punto di domanda sull’intera vicenda.
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