E’ un momento tragico per tutti i brand che non hanno differenziato la gamma di motori. La crisi sta colpendo forte anche un marchio giapponese.
Gli unici costruttori di auto che sono rimasti a galla con fatturati positivi hanno confezionato i modelli sulla base delle esigenze della clientela. Ciò vuol dire che hanno interpretato bene le dinamiche del mercato, senza fiondarsi sull’elettrico. Chi, invece, ha scelto di fare all-in sulla tecnologia alla spina si è ritrovato in affanno. A livello mondiale l’hype per le auto elettriche è sceso ai minimi storici.
Dopo una prima fase di interesse per le soluzioni green, constatati tutti i limiti, i clienti che le avevano acquistate hanno spesso deciso di fare un passo indietro. I motivi sono legati alle infrastrutture di ricarica, ai problemi di autonomia, alle avarie tecniche sino ai prezzi proibitivi. Nissan aveva deciso di proporre una gamma di auto elettriche, distaccandosi dal proprio DNA. Il calo di vendite è stato vertiginoso nel corso degli ultimi 2 anni.
Cattive notizie per la Nissan
La scorsa settimana, la Casa automobilistica nipponica ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Oppama in Giappone entro marzo 2028. È uno dei sette stabilimenti Nissan a chiudere, e gli altri sei potrebbero includere due stabilimenti in Messico.
Un nuovo rapporto di Automotive News, citando “due persone a conoscenza della questione“, sostiene che la casa automobilistica giapponese chiuderà il suo stabilimento di Civac entro marzo 2027. Un colpo al cuore perché è rimasto attivo per quasi 60 anni. È stato il primo stabilimento dell’azienda al di fuori del Giappone e attualmente produce Navara e Latin America Frontier. Ancora non è stata presa la scelta definitiva, ma i numeri sono drammatici.
Oltre a chiudere sette stabilimenti, riducendone il numero a 10, Nissan punta a ridurre la capacità produttiva del 30% entro il 2027 e a ridurre la forza lavoro di 20.000 unità. Nissan potrebbe risparmiare 3,4 miliardi di dollari. Ma questo piano arriva dopo che il brand giapponese ha registrato una perdita netta di 4,5 miliardi di dollari nel 2024.
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