Marco Melandri e Valentino Rossi hanno corso in un’epoca in cui era quasi impensabile essere amici in pista. Ecco cosa ha rivelato il ravennate.
La MotoGP è sempre stata per duri, tuttavia oggi l’atmosfera si è molto rasserenata. Quasi tutti i piloti nutrono una simpatia reciproca, almeno davanti alla telecamera, e portano un grande rispetto. L’odio sportivo e i mind games dell’epoca di Valentino Rossi sono solo un lontano ricordo.
L’ex campione del mondo della classe 250 nel 2002, Marco Melandri, è stato ospite del podcast “Mig Babol”, con Andrea Migno. Macho ha parlato del suo rapporto con i rivali, in particolare con Valentino Rossi. I due avevano quasi la stessa età e si conoscevano sin da ragazzini. Era nata anche una bella amicizia, ma quando Melandri arrivò in MotoGP trovò un Rossi molto diverso rispetto a quello che era abituato a conoscere.
Il testa a testa tra Melandri e Valentino Rossi
La dualismo che nacque nella classe regina indebolì il rapporto tra Melandri e Rossi. “Ho incontrato Valentino [Rossi] all’inizio della mia carriera. Ci siamo conosciuti e siamo diventati buoni amici. Andavamo spesso a fare giri anche qui a Cattolica. A volte facevamo giri in inverno, quando nevicava, con le moto a noleggio. Ore e ore solo noi due. Era magico. Finivamo i giri e mettevamo i calzini su una stufa a gas. Se non fossimo morti lì, per le ustioni o per il gas, non saremmo mai morti“, ha scherzato il pilota ravennate.
“Ma quelli erano tempi diversi da oggi, e siamo cresciuti molto insieme. Eravamo tifosi l’uno dell’altro quando eravamo in categorie diverse. In seguito, a volte mi rubava le idee, come a Imola ’98 quando si fece fare i capelli di tre colori. Gli dissi: ‘Stasera voglio farmi i capelli di tre colori’. Quando arrivai, anche lui e Uccio li avevano fatti. Ma per la gente, ero come se li copiassi“, ha assicurato Melandri.
Iniziarono i primi paragoni e la situazione si è estesa alla top class. “Una volta arrivati in MotoGP, abbiamo iniziato a gareggiare l’uno contro l’altro. Quando vedo delle amicizie ora, mi viene un po’ da ridere. Perché quando hai un obiettivo comune e inizi davvero a correre dei rischi, non puoi essere un amico perché devi essere, sportivamente parlando, un bastardo, una persona egoista. Altrimenti, non sarai mai un campione. E a me è sicuramente mancato molto“, ha spiegato Marco Melandri. Alla fine si è perso di vista con Valentino Rossi.
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