Ancora guai per il gruppo Stellantis, costretta ad un maxi richiamo per oltre 200.000 veicoli in tutta Europa. Questi modelli presentano un grave rischio incendio ed è necessario intervenire in fretta.
I richiami sono ormai una costante nel settore automotive, ed abbiamo alcuni marchi che sono abituati a dover intervenire sulle proprie auto per riparare alcuni difetti. Se la Ford ha fatto segnare un record negli USA con 88 campagne di richiamo avviate in sei mesi del 2025, il gruppo Stellantis non se la passa molto meglio, e dovrà procedere con una nuova campagna di richiamo alla svelta.
Dopo i problemi con gli airbag Takata che hanno fatto penare il colosso per tutto il 2024, richiamando oltre mezzo milione di auto tra Citroen C3 e DS3, ora si torna a parlare di problemi ai motori. In base a quanto reso noto, Stellantis dovrà intervenire su oltre 200.000 auto per via del rischio incendio dei loro motori, un problema non proprio da sottovalutare. Andiamo a scoprire quali sono i propulsori finiti sotto accusa.
Stellantis, rischio incendio per i motori PureTech 1.2 turbo
Non c’è pace per il gruppo Stellantis, costretta nuovamente ad avviare una campagna di richiamo. Sono ben 238.000 i veicoli a rischio incendio a causa di un problema riguardante il motore 1.2 turbo a 3 cilindri Gen 3, l’evoluzione del ben noto 1.2 PureTech che ha causato non poche grande di affidabilità in passato. Le auto coinvolte sono state prodotte tra il 2023 ed il 2025, dunque molto recenti. Nonostante l’avvento della catena di distribuzione, anche il nuovo motore sta palesando gravi difetti tecnici, che mettono a serio rischio l’incolumità di chi è a bordo.
Il problema, secondo quanto reso noto, è causato da un serraggio non corretto di alcuni dadi, cosa che potrebbe provare la perdita di carburante nel circuito ad alta pressione, tra la pompa ed il rail di iniezione del motore PureTech. In questi casi, potrebbero anche scoppiare degli incendi, anche se Stellantis ha fatto sapere che il rischio che ciò accada è minimo.
Tuttavia, un colosso come la holding multinazionale olandese non può certo correre dei rischi così grandi, ed è importante controllare che tutto funzioni al meglio. Tra i brand coinvolti dal richiamo ci sono Citroen, Peugeot, Opel, Lancia e Jeep. Vedremo quali saranno i responsi dei controlli, che saranno tutti a carico del gruppo a livello economico. La speranza è che, nel frattempo, non esplodano incidenti che possano causare situazioni pericolose.
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