Duro colpo per il colosso dei motori, con la chiusura dello stabilimento che non avviene nel momento migliore.
Negli ultimi anni sono tante le aziende che si sono trovate costrette a dover fare i conti con la crisi del settore delle auto. I cambiamenti sono avvenuti in modo decisamente troppo rapido e soprattutto non sono avvenuti per necessità, ma per obblighi dall’alto.
Non vi è davvero niente di peggio per le aziende e dunque si deve cercare di risolvere dei problemi che prima non esistevano. Il settore delle auto si sta indirizzando sempre di più verso l’elettrico, ma anche chi sta lavorando moltissimo in questo senso presenta dei problemi.
Lo si vede con il caso di Nissan, colosso che ha da poco conquistato il titolo di campione del mondo nel Mondiale Formula E. Uno straordinario traguardo che è avvenuto grazie a Oliver Rowland, con il britannico che ha avuto modo di festeggiare anche con la sua bambina. Intanto però i problemi continuano per il colosso giapponese, tanto è vero che è costretto a una dolorosa chiusura.
Nissan prende la decisione: chiuderà nel 2028 lo stabilimento di Oppama
Da diversi mesi è noto a tutti come il marchio Nissan sia uno di quelli maggiormente in difficoltà. Le vendite sono ben al di sotto di quello che ci si aspetta e soprattutto non vi è stato modo di portare a termine il legame con Honda per la nascita di un Gruppo che avrebbe potuto diventare uno dei principali colossi mondiali.
Da tempo dunque si è dato vita a un piano ambizioso che ha preso il nome di “Re:Nissan”, con questo che prevede però una lenta e costante riduzione degli impianti. L’intento è quello di scendere dai 17 attuali a 10, numeri che evidenziano chiaramente come ci sia una pesante crisi, ma questo è il piano voluto dal CEO Ivan Espinosa.
Questi ha spiegato come si tratti di una decisione difficile, ma che allo stesso tempo sia inevitabile per poter salvaguardare il futuro del marchio. Ecco allora come ormai sembra certa la chiusura dello stabilimento di Oppama, con la produzione che inizierà a diminuire passo dopo passo fino alla fine definitiva che avverrà nel marzo del 2028. Una decisione davvero molto difficile da accettare, ma che sottolinea in pieno come non si sia di certo lavorato al meglio per il bene del settore.
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