La FIAT 500 è un mito italiano, ed oggi vi parleremo della sua versione austriaca che in pochi potrebbero ricordare. Ecco i segreti su questo modello così particolare e prodotto da un brand poco noto.
Tutti conoscono la FIAT 500, una vera e propria icona italiana, la cui produzione iniziò nel lontano 1957 e durò sino al 1975. Ne furono prodotti oltre 5,2 milioni di esemplari, e fu una delle auto che portò alla motorizzazione di massa. In molti però potrebbero non conoscere la versione austriaca della mitica 500, una chicca a tutti gli effetti, la cui storia merita di essere ripercorsa.
Nello specifico, si chiamava Steyr Puch 500, una piccola utilitaria dalle ottime performance, considerando il periodo in cui nacque. Si trattò di un’auto fondamentale per lo sviluppo del mondo dei motori in questo paese. Il marchio Puch era nato nel lontano 1899 a Graz, producendo inizialmente solo biciclette, per poi aprirsi anche ad auto, moto e veicoli adatti alle emergenze. Nel frattempo, la Daimler austriaca, fondata nel 1902, si affermò peer le sue innovazioni, e la direzione tecnica fu affidata a Ferdinand Porsche, un mito dei motori.
FIAT 500, ecco la versione dell’austriaca Steyr Puch
Quando era il 1928, arrivò la fusione tra quella parte della Daimler e la Puch, mentre l’azienda Steyer, che era nata nel 1864, decise di convertirsi alle auto dopo un ampio lavoro in campo bellico. Il marchio fece enormi passi in avanti dal punto di visa tecnico, divenendo, nel 1934, Steyr-Daimler-Puch, e nel dopoguerra, la sfida du quella di fornire un’auto economica ed affidabile ai clienti. Fu così che venne firmato un accordo strategico con la FIAT, che permise alla casa austriaca di produrre su licenza la mitica 500.
A quel punto, nel 1957, venne al mondo la Steyr Puch 500, dotata di telaio, carrozzeria ed interni di casa FIAT, mentre la meccanica era stata rivista, in tutto e per tutto, in terra austriaca. Il motore era un boxer bicilindrico da 493 cc di cilindrata e 16 cavalli di potenza massima, un propulsore realizzato in alluminio abbinato ad un cambio ZF. Questo pacchetto prese così il posto del bicilindrico in linea della vera 500 della casa di Torino.
La Steyr Puch era dotata di prese d’aria maggiorate, paraurti ridisegnati e cerchi che erano stati rinforzati. Inoltre, il tachimetro era orientato al contrario rispetto al modello di casa FIAT. Non poteva essere venduta nei mercati dove era disponibile al 500, ed è per questo che fu venduta principalmente solo in Austria ed in poche altre nazioni. Il modello è però ricordato con piacere.
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