L’anno dopo è passata essere title sponsor, cioè non solo lo sponsor più importante della squadra, ma anche quello che dà la denominazione alla squadra stessa: Infiniti lentamente metteva piede nel Campionato di Formula Uno.
Il nome dell’azienda diventa quindi parte integrante del nome del Team, massimizzando esponenzialmente a livello di conoscenza e notorietà la popolarità del marchio.
Nel 2016, la casa automobilistica giapponese è diventata ancora più attiva in Formula 1, diventando partner tecnico della Renault DP World F1 Team e aiutando a co-sviluppare l’Energy Recovery System (ERS) del team.
“Siamo enormemente orgogliosi della nostra partecipazione in Formula 1 e dei successi e delle pietre miliari che abbiamo raggiunto” ed ancora ha, tra l’altro, continuato: “……….Ora è il momento giusto per concentrare le nostre risorse e tutta la conoscenza acquisita attraverso le nostre attività di Formula 1 nella ricerca e nello sviluppo delle nostre nuove tecnologie e dei futuri propulsori”.
Il Project Black S presentava due sistemi di raccolta di energia, un pacco batteria da 4,4 kWh, e-turbo e un motore elettrico integrato nell’asse posteriore.
Nel complesso, la configurazione V6 dual-hybrid da 3,0 litri produceva 571 CV, con un tempo di 0- 100 km / h in meno di quattro secondi.
Per la prossima stagione di F1, anche la Renault abbandonerà il campionato mondiale, ma solo come marchio, poiché continuerà ad essere presente nelle corse coma la Scuderia Alpine F1.
Esigente e tempi che cambiano, nel Campionato di Formula Uno oramai il livello tecnologico è talmente elevato che se non si è disposti a trasferirlo sulle auto prodotte in serie, difficilmente si ha un ritorno se non di immagine… quando si vince!