Dopo il crollo del ponte di Genova, tratto gestito da Autostrade per l’Italia, il Governo intraprese subito la strada della revoca della concessione: già si parla di futuri pedaggi autostrada
Ad oggi però nulla è stato ancora deciso, nonostante la trattativa tra il Governo ed Atlantia, società che controlla il 100% di Autostrade per l’Italia spa.
Il nodo che blocca la trattativa è da identificare nelle tariffe autostradali, perché chi andrà a rilevare Autostrade per l’Italia vuole delle assicurazioni in merito ai pedaggi, anche perché c’è la minaccia che gli stessi saranno abbassati, così come più volte annunciato dal Governo.
E’ normale che chi effettua un investimento ha l’obiettivo del guadagno: a questo punto se le tariffe saranno ridotte, l’acquisto può diventare interessante.
Un noto quotidiano economico italiano ha presentato due calcoli:
I tempi della trattativa fra Atlantia ed il Governo si fanno sempre più stretti e la strada della trattativa più impervia anche perché l’Art, l’Autorità di regolazione dei trasporti, ha bocciato il piano economico finanziario di Atlantia.
Nella trattativa non può non essere considerato il problema legato alla manutenzione aggiuntiva in seguito alle mancanze di gestione degli anni precedenti, manutenzione aggiuntiva che è stata quantificata in 1,2 miliardi di euro fino al 2024.
In ogni caso nessuno ne esce bene dalla controversia e men che meno l’utente finale che è l’utilizzatore finale della rete autostradale costretto a fare i conti con l’efficienza della stessa, ai fini della sicurezza stradale e personale.