La Ferrari Dino 246 venne prodotta tra il 1969 e il 1973 dalla Casa di Maranello, e presentata al Salone di Torino nel 1969.
La Ferrari Dino equipaggiata con motore centrale posteriore, fu ideata dal designer della Pininfarina ed equipaggiata con un V6 di 65°, primo motore di questo tipo utilizzato dalla Ferrari che fino a quel momento aveva sempre preferito propulsori a 12 cilindri.
Per questo motivo venne considerata una “baby” Ferrari, ma le sue prestazioni erano paragonabili a vetture con motori più frazionati.
Il successo della Ferrari Dino fu immediato e della vettura vennero prodotti 2487 esemplari, numeri di certo importanti per quegli anni, e disponibile nelle varianti coupè e spider e in diverse versioni, nel corso degli anni.
La prima versione, dal 1969 al 1971 fu la versione “L”, caratteristica per il fissaggio a “gallettone” delle ruote.
Nel 1971 venne lanciata la versione “M” con nuovi cerchi in lega con fissaggio a 5 bulloni e gomme 205/70 VR 14, carreggiata posteriore più larga di 30 mm e nuovi freni a disco e interni più accessoriati.
Nel 1972 fu lanciata la versione “E” che aveva invece diversi carburatori Weber doppio corpo DCNF/13 e paraurti leggermente diversi e più spigolosi.
E proprio la versione “E” costituì la base della variante spider, la 246 GTS, prodotta in 1274 esemplari, che si diversificava dalla variante GT per il tettuccio rigido asportabile, tipo “Targa”, e un disegno diverso del padiglione che presentava tre feritoie di sfogo per l’aria dell’abitacolo.
La Ferrari Dino, equipaggiata con un V6 65°, raffreddato ad acqua, con basamento in ghisa e testate in lega leggera, sviluppava una potenza di 195 CV a 7.600 giri/min ed era abbinato ad un cambio meccanico a cinque rapporti e retromarcia.
La velocità massima era di 235 km/h e il classico 0-100 km/h veniva “bruciato” in 7,2 secondi.
La Ferrari Dino è uscita di listino nel 1973 lasciando spazio ad altre sportive più veloci ma con meno fascino.