Le decisioni sono state prese in base al leggero rialzo dell’indice RT che sfiora quasi la soglia di rischio 1, attestandosi a 0,99: da qui un nuovo cambio per qualche regioni che passano in zona arancione
Sono queste tre regioni che da gialle diventano arancio che così si aggiungono a Sicilia, Umbria, Abruzzo, Toscana, Liguria, Provincia di Trento e Provincia di Bolzano.
In zona gialla restano invece Lazio, Piemonte e Lombardia.
Non sono state individuate regioni “rosse” ma solo delle aree in cui le restrizioni saranno più dure , come le province di Perugia e Terni che vanno ad aggiungersi alle province di Pescara e Chieti e ad alcuni Comuni della Lombardia e cioè Viggiù, Mede, Castrezzato, Bollate e nel Comune di Roccagorga, nel Lazio.
Si era ipotizzato nelle ore immediatamente precedenti la decisione dell’ISS di una possibile zona “bianca” o “free Covid” per la Valle d’Aosta ma ciò non è avvenuto e si spera che questa Regione, come la Sardegna, possano diventare “bianche” la prossima settimana.
Ma cosa si può fare in zona “ gialla”? Secondo le regole in vigore in zona gialla si può uscire liberamente e spostarsi all’interno della regione, fare sport, andare al ristorante a pranzo e vedere amici e parenti nel limite di 2 persone al massimo e una sola volta al giorno.
In zona gialla, come nelle altre, vale la regola del coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00 e non si può uscire dai confini regionali fino al 25 febbraio se non per motivi di salute, lavoro e necessità .
Anche in zona gialla è necessaria l’autocertificazione, specie per gli spostamenti fuori dalla regione e per uscire durante il coprifuoco, per motivi di salute, lavoro e casi di necessità e urgenza.
Chi dichiara il falso rischia la denuncia penale e pene più gravi per effetto dell’articolo 495 del Codice penale.
Per spostarsi nella notte servirà autocertificare comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Bar, pasticcerie, gelaterie e ristoranti non possono ricevere clienti se non per il tempo necessario al ritiro dei prodotti d’asporto, possibile senza restrizioni dalle 5 alle 18 e, fino alle 22, solo per le attività diverse dai bar non provvisti di cucina e dai commercianti al dettaglio di bevande.
I negozi restano tutti aperti, ma nei giorni festivi e prefestivi sono chiusi i centri commerciali.
Nel fine settimana, dunque, sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.
Nella zona rossa ci si può muovere dalle 5 alle 22 soltanto per “comprovate esigenze”, cioè motivi di lavoro, salute ed emergenze all’interno del proprio comune.
È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, all’interno del territorio, ma chi deve accompagnare i figli a scuola può farlo.
Anche nelle zone rosse sarà possibile andare a casa di amici e parenti in massimo due persone con esclusione dei minori di 14 anni e i disabili, ma solo all’interno del proprio territorio comunale. Vengono chiusi tutti i negozi al dettaglio, tranne i rivenditori di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai, le edicole.
Sono aperti anche parrucchieri e barbieri, lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, negozi di abbigliamento per bambini e di giocattoli, profumerie, pompe funebri, distributori automatici.
Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione – bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie.
Nelle regioni rosse rimangono chiuse palestre, piscine e circoli, tranne quelli dove si allenano sportivi professionisti.
Vietato anche praticare pesca dilettantistica o sportiva, così come la caccia.
Sospese tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale, così come gli allenamenti.
Si può fare sport “esclusivamente all’aperto e in forma individuale” e in prossimità della propria abitazione, sempre con la mascherina e rispettando il distanziamento sociale.