Caratteristica peculiare della Mazda RX-7 è il suo motore rotativo Wankel.
Commercializzata inizialmente solo in Oriente è stata successivamente esportata in Europa e negli Stati Uniti e nei suoi quasi 25 anni di produzione sono stati prodotti quasi un milione di esemplari.
Nel corso del tempo, il propulsore si è evoluto fino ad arrivare, con la terza generazione, ad offrire grandi prestazioni, grazie alla presenza di un turbocompressore che ha portato la potenza a 239 CV consentendo alla vettura di raggiungere i 250 km/h autolimitati con una accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 5,3 secondi.
Il proprietario usa regolarmente questa vettura in pista, ma anche nel quotidiano e ammette di non aver mai avuto problemi con i rotori, pur se questo tipo di propulsione, fra gli appassionati, è spesso considerato inaffidabile.
Negli ultimi otto anni è stata eseguita solo la normale manutenzione con il cambio dell’olio e delle candele. Il sound di questa vettura è così elevato che gli sviluppatori del giocoda consolle “ Gran Turismo Sport” hanno registrato l’audio per utilizzarlo nei loro giochi per una Mazda 787B.
Questa trasformazione ha comunque comportato per il proprietario un impegno finanziario non indifferente poiché afferma di aver speso qualcosa come 60 mila dollari per dotare la sua vettura di questi rotori.
Sarebbe da chiedersi con tutta questa potenza a disposizione, il telaio è stato adeguato?
Con 600 cavalli a ben 11.000 giri al minuto, in ripresa cosa accade? Un viaggio esplosivo verso un universo parallelo o un Wankel che finalmente tira come un forsennato anche ai bassi regimi?