La presentazione della vettura, anzi della micro-vettura, è avvenuta nella cornice della “Milano Design City”, a conferma che solo in un contesto dedicato all’innovazione ed al design si poteva collocare la Citroen Ami, risposta della Casa francese alle nuove esigenze di mobilità e rispetto ambientale.
Una due posti, lunga 2,41 mt , e larga 1,39 mt , con una autonomia fino a 75 km ed una velocità massima di 45 km/h con un raggio di sterzata di 7,2 mt che abbinato alle dimensioni, consentono di bypassare ingorghi e code stradali.
La vettura può essere guidata anche da quattordicenni, purchè abbiano conseguito il patentino Am necessario per la guida di motori inferiori a 50 cc.
Nell’abitacolo il mini-cockpit a cristalli liquidi indica solo la velocità, l’ autonomia e la marcia inserita. L’abitacolo è tutto finestrato con il tettuccio panoramico.
I tasti per inserire le marce sono a sinistra del sedile del conducente, mentre sul fianco destro è presente il freno di stazionamento.
La presa di ricarica posizionata nel passaruota posteriore lato passeggero.
Pur se la vettura all’esterno è molto piccola, l’abitacolo è funzionale e comodo.
Pierre Le clercq, il direttore stile di Citroën ha dichiarato :” Abbiamo iniziato a progettare Ami proprio dall’abitacolo per renderlo comodo e funzionale. Una volta definito questo, abbiamo disegnato il resto».
Grazie alle scelte operate dallo Studio Design Citroen, ottimale è stato il posizionamento dei sedili, tanto che a bordo si ha la stessa sensazione di essere seduti in una berlina.
Oggi lo sviluppo dell’elettrico, è frenato dal problema legato alle batterie ed alla ricarica.
A tal proposito Gaetano Thorel, ceo di Groupe PSA Italia ha, tra l’altro affermato :”…. ….quindi è chiaro che una delle sfide più importanti è proprio la produzione delle batterie: noi abbiamo una joint venture con Total per fare una gigafactory perché i motori di domani sono quelli e bisogna dunque essere in grado di produrli.”