Con una messa a punto per piloti esperti, l’ampia gamma di potenza del motore monocilindrico a 4 tempi da 249 cm3 raffreddato a liquido mira ad ottenere prestazioni elevate agli alti regimi e a estendere l’allungo. Ampiamente apprezzato per la sua elevata potenza e l’omogenea erogazione di potenza (grazie ai doppi iniettori, utilizzati per la prima volta in una moto da cross, alla messa a punto e alle parti stile reparto corse, quali il pistone ad alte prestazioni con fondo bridged-box), il modello KX250F 2013 offre un’aspirazione più diretta, una maggiore potenza agli alti regimi, tre mappature del motore di facile utilizzo e numerose modifiche che soddisfano le più esigenti norme sulle emissioni acustiche.
La ben nota potenza offerta dai doppi iniettori della KX250F, introdotti per la prima volta sul modello 2012, è aumentata ulteriormente grazie a un convogliamento più diretto dell’aspirazione e ai condotti più ampi che consentono di ottenere un ulteriore aumento delle prestazioni agli alti regimi. L’eccellente risposta dell’iniezione rimane invariata.
Il sistema d’iniezione carburante della KX250F è dotato di doppi iniettori: un iniettore a valle della valvola a farfalla (la posizione degli iniettori nei sistemi standard) e un secondo iniettore superiore ubicato vicino all’airbox.
A differenza della doppia iniezione tipica dei modelli supersport (in cui l’iniettore superiore entra in gioco fornendo carburante aggiuntivo solo quando necessario), i due iniettori presenti nel sistema d’iniezione del carburante nella KX250F svolgono funzioni distinte: l’iniettore inferiore garantisce una risposta fluida e immediata, mentre quello superiore ha il compito di fornire potenza. Con l’aumento del regime di rotazione e della posizione delle farfalle, il funzionamento primario passa dall’iniettore inferiore a quello superiore. (A seconda che sia innestata una marcia bassa (1a, 2a) o alta (3a, 4a, 5a), il passaggio è graduale o pressoché istantaneo.)
La maggiore distanza tra l’iniettore superiore e la camera di combustione non soltanto prolunga l’intervallo di miscelazione fra le particelle di carburante e l’aria di aspirazione, ma consente al contempo alla miscela di raffreddarsi prima di accedere alla camera di combustione, migliorando in tal modo l’ingresso dell’aria.