Auto elettrica, svolta dalla Cina: risolto il grave problema delle batterie? L'idea è quasi folle - Reportmotori.it
Sembra un’idea folle, ma potrebbe non esserlo. Svolta in Cina per l’auto elettrica. Il problema delle batterie verso la risoluzione.
Uno degli aspetti essenziali per cui l’auto elettrica non convince riguarda l’autonomia. Ad oggi, sono pochi i veicoli che permettono di compiere lunghi viaggi senza doversi fermare per ricaricare e il problema tutt’ora irrisolto è che quando si deve fare la sosta obbligata, nella maggior parte dei casi, non sono sufficienti i classici pochi minuti di un rabbocco di carburante.
Un altro fattore che desta non poche preoccupazioni è quello della sicurezza. E’ parere abbastanza diffuso, soprattutto in Italia, che gli EV siano inquinanti quanto o come benzina e diesel, ciò per un fatto di smaltimento degli accumulatori. Allo stesso modo sarebbero considerati pericolosi per una ragione ben precisa che però adesso dalla Cina, potrebbe aver trovato risoluzione.
Maestri nella costruzione dei veicoli a zero emissioni i cinesi hanno cercato negli anni di battere per ricerca ed avanguardia l’antesignana del segmento Tesla e lo hanno fatto producendo mezzi sempre più curati e di qualità. Negli ultimi tempi proprio da loro è partito uno studio per risolvere una delle principali problematiche: quella degli incendi.
Come spesso si è avuto modo di constatare, questi risultano molto più complessi da domare, rispetto ad un’automobile normale. Proprio per questo motivo si è reso necessario un approfondimento che avrebbe portato ad un’intuizione. Ovvero la creazione di un sistema in grado di eiettare fino a sei metri di distanza e in meno di un secondo il pacco batteria in fiamme.
Il tutto con l’obiettivo di salvare l’automobile dall’esito peggiore. Va detto che il progetto è nato per rispondere ad un’esigenza specifica, quella di limitare gli effetti “thermal runaway“, il surriscaldamento della batteria che può mettere a rischio l’incolumità degli occupanti dell’abitacolo. Il dispositivo è stato presentato nelle scorse settimane nel Paese del Dragone.
Il modello utilizzato come cavia è un SUV, la Chery iCar 03T, sebbene il costruttore abbia negato la propria partecipazione diretta. Da quanto quando si comprende, una volta avvenuta l’espulsione del pacco, questo deve essere avvolto in una coperta ignifuga. Il funzionamento non è distante da un comune airbag.
In questo frangente i sensori attivano un propulsore a gas che sgancia l’accumulatore. Per quanto interessante, questo strumento ha destato perplessità, in quanto il peso dell’oggetto rilasciato a velocità fulminante oscilla tra i 300 e i 600 kg.