Auto elettriche, c'è già l'addio? La verità che nessuno in Europa ha il coraggio di dire - Reportmotori.it
Ecco la verità che in Europa nessuno ha voglia di dire. Le auto elettriche potrebbero essere già ai saluti.
Non è certo una sorpresa per nessuno che l’elettrico stia facendo fatica a decollare in Europa. Non fosse per il nord del continente, dove le infrastrutture per la ricarica sono numerose e le persone dotate di un’auto personale sono nettamente inferiori rispetto alle grande nazioni, le cifre di chi preferisce acquistare un EV sono ancora insufficienti.
Malgrado le campagne, i bonus e l’insistenza della Commissione comunitaria, le zero emissioni faticano ad entrare nel cuore degli automobilisti. La scarsa autonomia dei motori è una delle motivazioni, ma anche il costo iniziale e l’assenza di rumore influiscono sullo scetticismo. In aggiunta c’è un altro motivo per cui le “verdi” per come le conosciamo potrebbe essere ai saluti.
Parlare di auto elettriche potrebbe risultare impreciso. Quelle a cui solitamente si fa riferimento e che sono spinte dalle autorità europee sono le cosiddette BEV, ossia Battery Electric Vehicles, i cui principali difetti, se così li possiamo definire, sono il costo elevato e la pesantezza. Non bastasse, in molti sono anche convinti che non siano così amiche dell’ambiente come si vorrebbe far credere.
Generalmente come fonte di energia utilizzano degli accumulatori ad alto voltaggio, ma può capitare che il pacco batteria preveda un motore a combustione interna per estendere l’autonomia. In questo caso, però, si è davanti ad un EREV. Attualmente si ha a disposizione un’energia che varia tra i 50 e 100 kWh a seconda delle dimensioni del mezzo, per una mole compresa tra i 350 e i 550 kg.
Stando al sistema attuale, un’automobile a spina non potrà mai essere una piuma. Per cambiare questo dato di fatto l’azienda Riversimple ha studiato un modo per tenere le masse sotto controllo e lo ha fatto lavorando sulle celle carburante, l’idrogeno e i supercondesentatori. Ma i problemi riguardanti questo genere di autovetture non sono finiti qua.
Per produrre le batterie è necessario fare massicci scavi nelle miniere dove si possono trovare le materie prime utile e per renderlo fattibile si inquina e si devastano i luoghi dove sono presenti i giacimenti. In più, il prezzo è particolarmente elevato. Uno dei modelli meno impegnativi economicamente è il T03 di Leapmotor, tuttavia per poterselo a casa sono necessari 19mila euro.