Elettrico, benzina, diesel, metano, GPL e idrogeno, quale sarà il carburante del futuro? Cambia la mobilità - Reportmotori.it
La mobilità del futuro sarà molto diversa da quella di oggi. Tra elettrico, benzina, metano, GPL e idrogeno ecco su quale carburante si punterà.
Un tempo le alternative erano ristrette e i veicoli erano alimentati solamente a benzina, diesel o GPL. Oggi, invece, la storia è parecchio diversa e le soluzioni sono le più disparate contemplando anche la compresenza di più elementi come nel caso dell’ibrido o del bifuel. Probabilmente il futuro ci presenterà ancora un’altra narrazione. Di certo le grandi potenze del mondo si sono poste un obiettivo nel medio-lungo periodo, ovvero ridurre l’inquinamento.
La ragione di tale esigenza sta tutta in una percentuale. Almeno il 30% delle emissioni nocive che hanno portato al cambiamento climatico proviene proprio dai mezzi di trasporto, di conseguenza nei prossimi 25 anni la Comunità Europea si è proposta di abbatterle del 90% rispetto a quelle registrate nel 1990, così da poter avere almeno una speranza di salvezza. E il Paese che più di ogni altro sarà chiamato ad uno sforzo è proprio il nostro possedendo più auto che chiunque altro.
Nel 2035, almeno sulla carta, la maggior parte delle automobili in strada sarà elettrica, ma ad oggi questa tecnologia stenta a convincere. La mancanza di infrastrutture per la ricarica, ma soprattutto la scarsa autonomia offerta dalle batterie e il tempo necessario per recuperare l’energia hanno penalizzato le vendite, ragion per cui l’ibrido resta la strada preferita da chi non vuole rinunciare alla comodità del motore endotermico, ma neppure a inquinare di meno.
Questi veicoli sono particolarmente amati per la loro affidabilità e per la densità di energia che riescono a contenere. Eppure grazie alle celle a combustibile potrebbero rendere ancora di più. In questo caso il generatore di energia sfrutta una reazione elettrochimica tra idrogeno e ossigeno producendo elettricità. Strumento utile per il processo è l’acqua. L’operazione è totalmente pulita e l’unica fase che prevede un impatto sull’ambiente riguarda la produzione industriale dell’idrogeno.
Ottenibile comunque sfruttando le energie rinnovabili. I vantaggi in questo caso sono molteplici e riguardano anche il maggior chilometraggio coperto con una ricarica e la leggerezza dell’auto. Se poi si volesse punta ad una mobilità meno personale e più collettiva, il car sharing con EV rimane un’opzione valida, ma meritano una menzione anche gli strumenti di micromobilità urbana che vanno dalle e-bike, ai monopattini elettrici.