Elon Musk l'ha rifatto, nuovo carburante rivoluzionario: l'elettrico è già un ricordo (Ansa) - Reportmotori.it
L’elettrico è già un ricordo per Elon Musk. Arriva il nuovo carburante rivoluzionario. Ecco qual è.
Era il 2003 quando Elon Musk capì che l’elettrico sarebbe stato il futuro dell’automotive anche se all’epoca ancora non si parlava di inquinamento da combattere e di cambiamento climatico. Eclettico e pieno di passioni, dall’aviazione, alla città perdute, fino ai viaggi spaziali, il manager sudafricano naturalizzato statunitense è una fonte continua di invenzioni e innovazioni. Di recente, ad esempio, avrebbe individuato una nuova fonte di energia utile per alimentare le automobili, più facile da recuperare dell’elettricità e priva di emissioni nocive.
Se state pensando all’idrogeno, vi sbagliate. E la ragione è ben nota. I costi di estrazione e stoccaggio sono molto elevati e le strutture stesse necessarie per il contenimento sono ad oggi troppo poche. Malgrado alcuni la ritengano la panacea di molti mali, difficilmente questa tecnologia verrà applicata su larga scala. Come detto, le somme necessarie sono troppo alte ed è più probabile che l’eventuale utilizzo diffuso sia comunque circoscritto a mezzi di trasporto collettivi come gli aerei o gli autobus.
Stando a quanto riportato dal sito Eldiario24.com, il 54enne avrebbe pensato ad un avvenire per la mobilità caratterizzato da veicoli alimentati da un combustibile derivato dal metano. A suo avviso, questo sistema andrebbe a risolvere per due problemi: la spesa, che diventerebbe meno impattante, e anche il quantitativo di CO2 rimosso dall’aria decisamente superiore rispetto a quello garantito dall’idrogeno. Negli States questa alternativa è già realtà, nel senso che sono stati avviati investimenti milionari che hanno interessato anche professionalità extra settore.
Ci riferiamo in particolare a un gruppo di scienziati che si è reso disponibile a dare una mano a Musk. Il principio che viene sfruttato è quello di Sabatier e si basa su una reazione chimica in cui il diossido di carbonio reagisce con l’idrogeno aiutato dal nichel quale catalizzatore per produrre metano e acqua. In alcuni casi il nichel viene sostituito dal rutenio, ma qui i costi lievitano. Se andasse in porto questo studio l’imprenditore di Pretoria prenderebbe due piccioni con una fava essendo interessato anche il campo dei viaggi nello spazio.
Non per nulla la NASA stessa si starebbe muovendo in quella direzione con l’obiettivo di produrre acqua dal diossido derivante dalla respirazione degli astronauti.