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Auto

Altro che Ferrari: una nuova rivale pronta a stroncarla, la potenza è impressionante

Published by
Francesco Domenighini
Tempo di lettura: 2 minuti

Il mercato delle auto di lusso si sta lanciando sempre di più verso nuovi orizzonti e lo si vede con questo colosso che mette in crisi la Ferrari.

Ci sono ben pochi dubbi sul fatto che negli anni nessuno abbia saputo tenere testa alla Ferrari per quanto riguarda la produzione di auto di lusso. Le vetture di Maranello sono il sogno della maggior parte degli appassionati, perché non solo ha progettato auto leggendarie, ma perché rappresenta anche il marchio più amato al mondo.

Altro che Ferrari: una nuova rivale pronta a stroncarla, la potenza è impressionante (reportmotori.it)

Ci sono ben pochi dubbi sul fatto che sia stata in grado di imporsi così tanto nell’immaginario collettivo con i successi in F1. I trionfi dei vari campionissimi nelle stagioni passate stanno anche mettendo meno in risalto queste annate difficoltose, perché il fascino della Ferrari rimane invariato negli anni.

Intanto però ci sono una serie di rivali sul mercato delle auto di lusso, perché non ci si deve dimenticare di coloro che hanno progettato delle hypercar uniche nel loro genere. Lo si vede perfettamente con il caso legato a questa Aston Martin DBS “Octavia”, con il progetto dei Ringbrothers che lascia tutti senza parole.

Aston Martin DBS “Octavia”: la pazza hypercar

Il 2025 sta dando vita a una serie di auto meravigliose, con il Monterey Car Week che di recente ha permesso di dare alla luce un modello da sogno come la Aston Martin DBS “Octavia”. Un’auto che è firmata dai Ringbrothers e che sono partiti da una base di una DBS della Aston Martin del 1971, ma l’hanno modificata sensibilmente per dare vita alla loro Octavia.

Aston Martin DBS “Octavia”: la pazza hypercar (Twitter – reportmotori.it)

Ci sono volute ben 12 mila ore di lavoro, cercando di portarla quanto più possibile in chiave moderna, con l’intento però di garantire la classica continuità dei coupé inglesi. Il motore che montava al proprio interno è un V8 da 5300 di cilindrata e che ha modo di erogare un massimo di 320 cavalli, ma ora si passa a un V8 da 5000 di cilindrata Coyote Ford da 805 cavalli.

Tra gli aspetti più interessanti vi è la decisione di adottare un telaio Roadster Shop Fast Track Stage III, con sospensioni indipendenti posteriori. La scocca è ridisegnata grazie al lavoro del designer Gary Ragle, riprodotta tutta in fibra di carbonio. Un fantastico omaggio alle supercar degli anni ’70, con Aston Martin che ha scritto pagine memorabili del settore.