Ferrari, il mostro realizzato dal figlio di Enzo: grazie a questi dettagli è un modello unico al mondo (Ansa) - Reportmotori.it
E’ un modello unico al mondo e lo ha progettato il figlio di Enzo Ferrari. I dettagli di un bolide da paura.
Immaginate di sognare di possedere un’auto sportiva dalle grande prestazioni e poter direttamente partecipare alla sua creazione. Non in fase di finitura come può capitare agli utenti benestanti che fanno richiesta di particolari accorgimenti, bensì sin dal principio. Tutto questo è stato possibile per Piero Ferrari. il figlio del grande Enzo, da sempre membro attivo delle attività in fabbrica, si è potuto permettere il lusso di regalarsi un bolide che nelle sue, poche, repliche, è stato consegnato anche a personaggi del calibro di Carlos Sainz e Charles Leclerc, in quel periodo legati al Cavallino.
L’80enne, in particolare, ha chiesto per sé, una livrea speciale ed esclusiva, quanto la vettura stessa, che, come dicevamo, è stata prodotta in pochi esemplari, 599 per l’esattezza, tutti acquistati un attimo dopo l’annuncio del rilasci da clienti fidati del marchio. Per chi si stesse domandando cosa rendere questo gioiello tanto unico la risposta sta in una data: 1967, quando la Rossa si aggiudicò la vittoria in una gara sportiva talmente importante per la sua storia da meritare l’intitolazione di una nuova supercar.
Il riferimento è alla 24 Ore di Daytona di quell’anno, una delle gare di durata dell’intero calendario endurance che vanta, tra le altre, l’ancor più prestigiosa 24 Ore di le Mans. In quel frangente la Ferrari non solo si aggiudicò la coppa più grande, ma monopolizzò l’intero podio. Un vero smacco per la Ford che, al contrario, era uscita trionfatrice nel 1966.Punto di forza di questo gioiello a quattro ruote il motore V12 aspirato da 6,5 litri in grado di esprimere fino a 850 cv di potenza e di raggiungere una velocità massima di 340 km/h.
Prodotta dal 2021 al 2024 la Daytona SP3 è un’edizione limitata ispirata ai prototipi. Non a quelli moderni, bensì a quelli anni ’60, nella fattispecie la 330 P3/4 e la 330 P4. Tra le altre chicche che la rendono speciale gli specchietti retrovisori posti sopra i parafanghi anteriori e una plancia ridotta all’osso sebbene non manchi lo schermo da 16 pollici con tutti i comandi necessari. Interessante anche la scelta di fissare i sedili direttamente al telaio in fibra di carbonio. Molta attenzione è stata dedicata alla robustezza e in quest’ottica è stato adottato il kevlar per attutire meglio gli urti.