Stellantis sotto accusa per questi richiami: arriva l'ennesima batosta (Ansa) - Reportmotori.it
Ennesima batosta per Stellantis. Alcuni dei suoi modelli sotto la lente d’ingrandimento. Richiami obbligatori.
Non si ferma il momento negativo di Stellantis. Se già il 2024 si era rivelato un anno pessimo per le sue finanze e le vendite, specialmente negli States, il 2025 non si è aperto nel migliore dei modi. Giusto qualche giorno fa il nuovo amministratore delegato Antonio Filosa ha comunicato i numeri del primo semestre portando alla luce una situazione allarmante aggravata dai dazi. Perdite per 2,3 miliardi di euro e un negativo del 6% per quanto concerne le immatricolazioni.
L’unico segno positivo lo ha realizzato in Borsa con un +1,5%. Non bastasse, si è diffusa la notizia di una importante campagna di richiamo relativa ad alcuni modelli che hanno presentato difetti sostanziali ad un elemento cruciale per la sicurezza del veicolo. In realtà la denuncia non è fresca, ma è un caso che continua irrisolto dal 2023, tanto da portare i clienti interessati a unirsi una class action contro uno dei marchi del Gruppo, le cui auto si sono rivelate pericolose.
Come anticipato, i malumori non sono esattamente dell’ultima ora. Anche per questo l’associazione consumatori UFC-Que Choisir ha deciso di non stare ferma, ma di intraprendere un’azione legale contro Stellantis e Citroen per il loro immobilismo davanti alle proteste per la pericolosità degli airbag Takata che, stando alle segnalazioni, si attiverebbero non appena si aziona il sistema stop drive.
A volte accade che la pezza sia peggio del buco ed infatti la gestione dei richiami ha lasciato l’utenza altrettanto esterrefatta in quanto impone l’immediato stop all’uso del mezzo. Definita dagli stessi irragionevole e caotica per i disagi causati, è stata preceduta da richieste rimaste inevase tra cui la proposta della creazione di una commissione parlamentare d’inchiesta, tutto finito nel silenzio. Adesso però John Elkann e soci dovranno per forza rispondere.
A imporlo, la nuova legge sulle class action entrata in vigore lo scorso 30 aprile e definitivamente lo scorso 18 luglio con la nomina dei tribunali competenti. Come riportato dal sito Club Alfa la notifica è in corso in Francia, ma pure in Olanda e la prima udienza è stata fissata per il prossimo 15 ottobre. L’obiettivo è ottenere diversi rimborsi tra cui quello per il divieto di guida, per i premi assicurativi non goduti, per gli abbonamenti per il parcheggio in precedenza sottoscritti e per quelli ai mezzi pubblici successivi.