Basata sul modello standard 405, uscito nel 1987, la Peugeot 405 T16 fu lanciata nel 1993, succedendo alla 205 Turbo 16 che, in veste corsaiola , vinse due volte il campionato del mondo di rally del Gruppo B, nel 1985 e 1986, e la Parigi-Dakar nel 1987 e nel 1988.
La Peugeot 405 fu una berlina di successo che raggiunse l’apice della carriera con le due varianti sportive, la Mi16 e la T16 tanto da servire come base per le varianti da gara.
Disegnata da Pininfarina, la variante sportiva della 405 era piuttosto riservata, in quanto non aveva gli ampi passaruota e di altri elementi distintivi del design della 205 Turbo 16.
Tuttavia, aveva cerchi in lega da 16 pollici a cinque razze, al posto del quelli da 15 pollici del modello da cui derivava, paraurti anteriore e posteriore e spoiler più aerodinamico ed un sistema di pulizia dei fari.
Per l’omologazione stradale furono realizzate 1.046 esemplari e portava nel cofano un motore sempre 2.0 litri ma alimentato da un turbocompressore Garrett che portava la potenza a 200 CV ma grazie all’overboost con pressione fino a 1,3 bar era in grado di arrivare addirittura a 220 CV innalzando la coppia a 318 Nm, così che la vettura era in grado di sfiorare i 250 km/h di velocità massima e accelerare da 0 a 100 km/h in 7,1 secondi.
I tecnici francesi riuscirono a modificare il motore portando la potenza a 290 CV, mentre il cambio manuale a 5 marce lasciò il posto a un sequenziale a 6 rapporti e i cerchi da 15” vennero sostituiti con altri da 19 pollici.
Un’auto che traeva ispirazione dalla 205 T16 a cominciare dal motore 1.9, un perfezionamento di quello 1.7 della 205 Turbo 16, in grado di produrre 400 CV, che scaricava a terra grazie alla trazione integrale e il differenziale a regolazione elettronica.