Nel novembre del 1906 il suo fondatore Vincenzo Lancia assieme al socio Claudio Fogolin costituì a Torino la società Lancia & C. iniziando l’attività in uno dei stabilimenti usati dall’Itala, altro glorioso marchio automobilistico dell’epoca. Iniziò così l’avventura di una delle case automobilistiche più longeve, resistite alla crisi economiche e alle guerre mondiali, caratterizzandosi sin dall’inizio per le tante innovazioni tecnologiche che sono servite anche all’intero sviluppo industriale del mondo delle quattroruote.
Ripercorriamo la storia della Lancia con i modelli più rappresentatiti e di successo. Il primo modello fu la 12 HP o Tipo 51, presentata nel 1908.
La sigla HP poi fu sostituita dal nome Alfa, con cui questo modello è oggi conosciuto, nel 1919, quando il fratello del fondatore Vincenzo Lancia gli suggerì di utilizzare le lettere dell’alfabeto greco per contraddistinguere i diversi modelli, a partire da quello iniziale. La vettura anteriore bi-blocco di 2.545 cmc, cambio a 4 rapporti e trasmissione ad albero, la vettura poteva raggiungere i 90 chilometri orari. In totale, furono costruiti 108 esemplari di serie.
Nel 1928, la Dilambda, realizzata con un nuovo telaio, costruito con elementi di lamiera saldata a sezione chiusa, particolarmente rigidi. Per il motore si riprese l’architettura a otto cilindri a V stretto già adottata dalla Trikappa, aumentandone la velocità di rotazione a 3800 giri/min e permettendogli di raggiungere una potenza di 100 Cv ed una ragguardevole velocità massima di 120 km/h, a fronte di circa 4 litri di cilindrata.
L’Aprilia del 1936 altra vettura di grande successo per Lancia.
Dotata di carrozzeria autoportante priva di montante centrale e integrata con il telaio e, la vettura ha un aspetto decisamente innovativo rispetto al design automobilistico delle berline dell’epoca. Ha una linea particolarmente aerodinamica che, unita ad una consistente leggerezza, le permetteva di raggiungere una velocità di circa 130 km/h e allo stesso tempo di mantenere i consumi bassi.
La D50 rappresenta uno dei più grandi traguardi sportivi nella storia della Lancia. Nel 1953 la Lancia, già impegnata con successo nelle corse automobilistiche su strada, decise di prendere parte anche al Mondiale di Formula 1. Fu quindi affidato a Vittorio Jano il compito di progettare, con l’ausilio del Reparto Corse, una vettura monoposto. La vettura, dotata di motore 8 cilindri a V di 90 gradi con cilindrata di 2,5 litri, esordì nell’ottobre del 1954 al GP di Spagna.
La Flavia rappresenta una tappa importante nella storia della Casa torinese, ormai di proprietà della famiglia Pesenti, costituisce il primo modello italiano con meccanica “tutto avanti”, cioè con motore e trazione anteriori. La vettura, che monta il primo propulsore boxer Lancia – un quattro cilindri disponibile nelle cilindrate 1500, 1800 e successivamente 2000 – offre per la prima volta in Italia anche altre importanti soluzioni tecniche, tra cui i freni a disco sulle quattro ruote.
La Lancia Fulvia Coupe 2+2, presentata due anni dopo la Fulvia berlina del 1963, è elegante e dalle prestazioni sportive. S’ispirò alle linee dei motoscafi Riva dell’epoca. La vettura, spinta da un motore 4 cilindri a V che fu successivamente sviluppato in diverse cilindrate (da 1,2 a 1,6 litri), riscosse un immediato e notevole successo commerciale, e fu da subito considerata per un uso agonistico.
La Lancia Stratos è una delle auto più importanti della storia del design automobilistico e una vera icona del Rally. Disegnata da Marcello Gandini per la Carrozzeria Bertone ha una forma a cuneo avveniristica. La Stratos ha scritto a suon di vittorie alcune delle pagine sportive più belle degli anni Settanta.
a cura di Carlo Rallo
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